Cerca e trova immobili
BERNA

Trattato di sottomissione all'UE: una maggioranza in Consiglio federale vuole zittire il popolo svizzero

Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC
20 Minuten Agency
Piero Marchesi
Trattato di sottomissione all'UE: una maggioranza in Consiglio federale vuole zittire il popolo svizzero
Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC

È uno scandalo politico che non può passare sotto silenzio: oggi una maggioranza del Consiglio federale, così come delineata da numerosi media, composta dai due ministri socialisti (Jans e Baume-Schneider), da Ignazio Cassis (PLR) e Gerhard Pfister (Il Centro), ha deciso di non voler concedere il referendum obbligatorio su un trattato internazionale che – se accettare – equivale ad avere un piede ben piantato dentro l'Unione Europea. Soltanto i consiglieri federali UDC Rösti e Parmelin, insieme a Karin Keller-Sutter del PLR, hanno avuto il coraggio di tenere duro e difendere la volontà popolare. Ma la direzione è chiara: la volontà è quella di privare i cittadini svizzeri del diritto di votare su una decisione che cambierà per sempre il destino del nostro Paese.

Ma di cosa ha paura il Consiglio federale?
Se davvero questo accordo con l'UE è così buono, così vantaggioso, così necessario, allora il popolo lo approverà alle urne senza alcun problema. E invece no. L'atteggiamento del Consiglio federale dimostra chiaramente che anche loro sanno quanto questo trattato sia dannoso e controverso per la Svizzera. Ma, consapevoli che il popolo lo rifiuterebbe, vuole sfruttare ogni trucco, ogni scorciatoia istituzionale, pur di evitare una bocciatura sonora da parte del sovrano.

Questo trattato non è un semplice aggiornamento degli accordi bilaterali. È un'adesione mascherata, una sottomissione giuridica e politica all'Unione Europea. Il diritto europeo – presente e futuro – diventerebbe automaticamente valido anche in Svizzera. A giudicare non sarebbero più i nostri tribunali, ma la Corte di giustizia dell'UE. E i cittadini elvetici dovrebbero anche versare miliardi di franchi a Bruxelles, mentre l'immigrazione – già fuori controllo – esploderebbe ulteriormente. In cambio? La perdita della nostra democrazia diretta, della sovranità e dell'indipendenza.

Il Consiglio federale prima ha nascosto questo trattato al Parlamento. Ora vuole impedirne il voto popolare. È un attacco frontale alla nostra democrazia. È vero che sarà il Parlamento federale a decidere se concedere o meno il referendum obbligatorio su questo trattato. Ma, visti gli equilibri politici attuali, è facile prevedere quale sarà l’esito. Le forze favorevoli alla sottomissione all'UE sono pronte a passare sopra alla Costituzione, ai Cantoni e al popolo pur di raggiungere il loro obiettivo.

L'UDC a Berna è l'unico partito che dice NO con chiarezza e determinazione. Non ci piegheremo. Non accetteremo mai che la Svizzera venga trascinata nell'UE contro la volontà del suo popolo. Ci batteremo affinché siano i cittadini svizzeri, e non un'élite politica, a decidere del proprio destino. La Svizzera è libera, neutrale e indipendente. E così deve restare.

Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE