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Biasca presa di mira dai ladri: «Particolare attenzione su soggetti sospetti»

Il Governo risponde all'interrogazione del granconsigliere Claudio Isabella. «Organizzati anche servizi specifici per monitorare arrivi e partenze dalla stazione».
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Biasca presa di mira dai ladri: «Particolare attenzione su soggetti sospetti»
Il Governo risponde all'interrogazione del granconsigliere Claudio Isabella. «Organizzati anche servizi specifici per monitorare arrivi e partenze dalla stazione».

BIASCA/BELLINZONA - I malviventi fanno rotta su Biasca. Si sono moltiplicate, negli ultimi mesi, le segnalazioni di furti, tentativi di scasso e intrusioni. E, dopo un'interrogazione presentata a fine giugno dal granconsigliere del Centro Claudio Isabella, il Consiglio di Stato risponde.

Il trend è in salita - Il Governo si dice innanzitutto «perfettamente consapevole della preoccupazione dei cittadini» e precisa che «la situazione di Biasca è nota alla Polizia cantonale». Nei primi sette mesi dell'anno nel comune si sono registrati 9 furti con scasso (contro i 4 nel medesimo periodo del 2024), 28 furti senza scasso (come nel 2024), 14 furti da/nei veicoli (12 nel 2024) e 11 furti di veicolo (contro i 7 del 2024).

L'aumento dei crimini riscontrato, per il Consiglio di Stato, non è però tale necessitare un rafforzamento delle misure di polizia già esistenti.

«Controllo di soggetti sospetti e della stazione» - Ciononostante la Polizia cantonale ha organizzato puntuali misure di repressione e prevenzione. «Per quanto concerne il comune di Biasca, a fronte degli episodi constatati o segnalati, è stata prestata particolare attenzione al controllo di soggetti sospetti e, per perseguire questo obiettivo, sono stati anche organizzati servizi specifici per monitorare e controllare gli arrivi e le partenze dalla stazione».

«Costanti pattugliamenti e rinforzi puntuali» - In generale, per quanto riguarda l'intero territorio cantonale, «capita che si dedichino puntuali rinforzi o che si creino operazioni ad hoc per far fronte ai fenomeni criminosi temporanei in altri settori d’impiego di quelli d’assegnazione degli effettivi». E «sono costanti i pattugliamenti preventivi su tutto il territorio e il coordinamento delle forze in campo da parte della Polizia cantonale con le polizie comunali».

Le pene - Venendo invece alle pene, ritenute da Isabella «troppo poco severe per fungere da deterrente», il Consiglio di Stato spiega che il furto, nella sua forma semplice, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria. Se perpetrato per mestiere, in banda oppure con armi, la pena detentiva può arrivare ai 10 anni. In concorso con il reato di furto viene poi di solito applicato anche il reato di violazione di domicilio, che prevede una pena detentiva fino a 3 anni o una pena pecuniaria.

L'Esecutivo cantonale sottolinea infine che il diritto penale materiale e procedurale sono di esclusiva competenza federale.

«Spesso le sentenze non rispecchiano le pene massime», commenta dal canto il granconsigliere Isabella. «Bisognerebbe trovare un modo per far sì che le pene diventino un vero deterrente per i ladri».

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COMMENTI
 

Yoebar 1 sett fa su tio
Purtroppo non esistono più pattuglie appiedate, la Polizia Cantonale ha assorbito la Polizia Comunale e si fa unicamente lavoro per il Cantone e pagato dai comuni, sveglia politica di Biasca, altri comuni nella medesima situazione.
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