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BIASCA

Ladri in azione…ma si spacciano per dipendenti comunali

Due casi sono recentemente stati segnalati a Biasca. «Dicono di essere dell’Ufficio tecnico e di dover effettuare dei controlli».
Deposit (simbolica)
Ladri in azione…ma si spacciano per dipendenti comunali
Due casi sono recentemente stati segnalati a Biasca. «Dicono di essere dell’Ufficio tecnico e di dover effettuare dei controlli».

BIASCA - Non sembrano volersi prendere una vacanza, quest’estate, i malviventi attivi sul territorio ticinese. Già, perché dopo i recenti tentativi di scasso avvenuti a Biasca, altri criminali hanno preso di mira il comune rivierasco. Le modalità adottate, questa volta, sono però più subdole e raffinate.  

L'identikit - «Giovedì 26 giugno, in pieno giorno, i miei inquilini hanno avvistato due persone aggirarsi intorno alla casa», ci racconta il proprietario dell’abitazione. «Uno era un uomo bianco di circa 60 anni, con una corporatura robusta e i capelli bianchi, mentre l’altro era un giovane sui 25 anni di carnagione mulatta. Guardavano il capanno degli attrezzi, il garage e il giardino, e quando gli è stato chiesto chi fossero si sono qualificati come collaboratori comunali, nello specifico dell’Ufficio tecnico. Si esprimevano in italiano corretto, senza particolari accenti, e hanno detto che dovevano fare delle verifiche. Non avevano però nessun mandato, perciò i miei inquilini hanno subito sospettato qualcosa. Senza contare che sostenevano di essere già passati per quel controllo il 6 di gennaio, giorno festivo in cui ovviamente gli operai comunali non effettuano ispezioni nelle abitazioni».

«O controlliamo, o prendete 600 franchi di multa» - I due malviventi, però, non si sono dati per vinti. «Insistevano, e sono passati alle minacce. Hanno detto: “Se non ci fate controllare riceverete una multa di 600 franchi”». Una strategia di raggiro, questa, che fortunatamente non è andata a segno.

E la conferma che i due uomini erano in realtà dei ladri, sul posto per perpetrare un furto o effettuare un sopralluogo, è arrivata dal Comune. «Mi hanno detto che non avevano mandato nessuno e che non hanno collaboratori che corrispondono a quei connotati». 

Gli stessi due uomini, ci è poi stato segnalato, si sono presentati anche in un’altra abitazione di Biasca, chiedendo nuovamente accesso agli spazi e fingendosi funzionari dell’Ufficio tecnico. 

«Modalità truffaldina già conosciuta» - Da noi contattata la Polizia cantonale conferma che «negli scorsi giorni sono stati segnalati due eventi nelle modalità descritte, ma al momento non sono state sporte denunce». 

La polizia, viene specificato, è a conoscenza di questa modalità truffaldina utilizzata per raggirare le vittime e commettere furti. «Non si tratta pertanto di una nuova strategia, ma di un fenomeno già conosciuto alle nostre latitudini». In caso di movimenti sospetti «il consiglio è di segnalare prontamente il caso alla polizia chiamando il 117». 

Intanto i primi segnalanti non si sentono più sicuri nella loro casa. «Hanno deciso di installare un impianto di videosorveglianza, con tutti i costi che questo comporta. Ma ormai, per dormire bene la notte, ci si vede costretti a prendere misure drastiche», conclude il locatore.

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