Altri tentativi di scasso a Biasca: «Leggi poco severe, non fungono da deterrente»



«Il fenomeno si inserisce in un quadro di insicurezza più ampio che interessa tutto il Ticino», scrive il granconsigliere Claudio Isabella nell'interrogazione da lui presentata al Consiglio di Stato.
«Il fenomeno si inserisce in un quadro di insicurezza più ampio che interessa tutto il Ticino», scrive il granconsigliere Claudio Isabella nell'interrogazione da lui presentata al Consiglio di Stato.
BIASCA/BELLINZONA - Nuovi tentativi di furto in quel di Biasca. Lo hanno segnalato dei residenti della zona, negli scorsi giorni, attraverso i social media, pubblicando due filmati della videosorveglianza risalenti alla notte di sabato. Nei video si vede chiaramente lo stesso uomo, a volto scoperto, prendere di mira un'abitazione privata e una pizzeria da asporto. E per qualcuno non si può più stare a guardare.
Secondo il granconsigliere del Centro Claudio Isabella, che ha presentato oggi un'interrogazione* in questo senso, è infatti tempo di agire.
«Negli ultimi mesi a Biasca si sono moltiplicate le segnalazioni di tentativi di scasso e intrusioni notturne in abitazioni private», scrive. «Numerosi cittadini hanno condiviso sui social media, in particolare sulla pagina Facebook "Sei di Biasca Se", immagini di videosorveglianza che mostrano individui sospetti aggirarsi nei pressi delle case, spesso a volto scoperto e con modalità operative ricorrenti».
E, come da noi riportato qualche mese fa, «nella sola notte tra il 22 e il 23 febbraio 2025, la Polizia cantonale ha ricevuto cinque segnalazioni relative a tentativi di intrusione in diverse vie del paese».
Quanto sta accadendo a Biasca, per i granconsiglieri, non rappresenta inoltre un caso isolato, «ma si inserisce in un quadro più ampio di insicurezza che interessa tutto il Ticino. Le testimonianze, i dati e le preoccupazioni espresse da cittadini di tutto il cantone confermano che il fenomeno della microcriminalità è di dimensione cantonale, richiedendo un’azione coordinata e incisiva da parte delle autorità». Tutto ciò, infatti, avviene «nonostante il costante impegno dalle forze dell'ordine».
«Fortunatamente non si registrano scontri diretti tra malintenzionati e residenti», continua Isabella, «ma il rischio che possa accadere accresce con il numero di furti commessi. Un furto in casa, inoltre, non è solo una perdita materiale: è una violazione dell’intimità, un trauma che può lasciare strascichi psicologici profondi, soprattutto per anziani, bambini e persone vulnerabili. Le vittime spesso riportano ansia, insonnia, senso di impotenza e paura persistente, con effetti che si estendono ben oltre l’evento stesso».
Senza contare poi il fattore economico. «Ogni furto ha un costo per la persona coinvolta ma anche per la collettività: le assicurazioni aumentano i premi, le famiglie pagano, le imprese subiscono danni».
Le leggi, in definitiva, sembrano non fungere da deterrente, sottolineano i parlamentari. «Quelle attualmente in vigore appaiono poco severe e spesso chi commette un furto viene rilasciato già il giorno successivo, alimentando il senso di insicurezza tra i cittadini».
Alla luce di ciò, al Consiglio di Stato vengono poste le seguenti domande:
1) Il Consiglio di Stato è a conoscenza della situazione di crescente insicurezza percepita dai cittadini di Biasca?
2) Quanti episodi di tentativi di furto o effrazione sono stati segnalati a Biasca nel 2025? E quanti nello stesso periodo del 2024? Nel caso vi sia stato un incremento, a quali circostanze è dovuto?
3) Quali sono i dati aggiornati sulla criminalità nel Cantone Ticino? I dati sono in aumento rispetto agli ultimi anni? (si prega di fornire i dati degli ultimi 10 anni)
4) Quali misure concrete sono state adottate o sono in fase di pianificazione per contrastare questi fenomeni?
5) Qual è la strategia cantonale attuale per garantire la sicurezza dei cittadini ticinesi?
6) Il Consiglio di Stato ritiene che l’attuale presenza di pattuglie sul territorio sia adeguata a garantire un’efficace azione preventiva contro i reati?
7) In concreto, sulla base di sentenze divenute definitive, quale pena viene mediamente inflitta a un autore di furto in abitazione e cosa prevedono, invece, le normative attualmente in vigore?
8) Il Consiglio di Stato ritiene che l’applicazione delle leggi attualmente in vigore siano sufficientemente dissuasive nei confronti della microcriminalità?
9) Il Consiglio di Stato intende promuovere una revisione legislativa per rendere più efficaci le sanzioni per i reati contro il patrimonio, alla luce dei continui episodi come quelli segnalati a Biasca?
10) Il Governo cantonale ha effettuato un’analisi dell’impatto sociale ed economico derivante dai continui furti registrati sul territorio? In particolare, sono stati valutati costi indiretti per la collettività, come l’aumento dei premi assicurativi e i danni materiali e psicologici subiti dai cittadini?
11) Quali strumenti ha il Cantone per monitorare e intervenire tempestivamente in situazioni di insicurezza crescente, come quella documentata a Biasca attraverso i social media e le testimonianze dirette?
12) Sono previste campagne cantonali di sensibilizzazione sulla sicurezza domestica e sulla prevenzione dei furti, con particolare attenzione alle zone più colpite?
13) Il Consiglio di Stato ha intenzione di investire in tecnologie di sorveglianza intelligente (es. telecamere con riconoscimento automatico) nei comuni che lo richiedono?
*Cofirmatari Roberta Soldati, Alessandro Corti, Giuseppe Cotti , Patrick Rusconi, Alessio Ghisla e Lara Filippini







