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ZURIGO

Uccide la moglie dopo una lite per l'affidamento della figlia. Condannato a 15 anni

Un 40enne è stato riconosciuto colpevole di assassinio, per la brutalità del pestaggio mortale. Lui soffre di un disturbo borderline
Depositphotos (AndreyPopov)
Fonte ATS
Uccide la moglie dopo una lite per l'affidamento della figlia. Condannato a 15 anni
Un 40enne è stato riconosciuto colpevole di assassinio, per la brutalità del pestaggio mortale. Lui soffre di un disturbo borderline

BUELACH - Una lite furibonda per l'affidamento della loro figlia, allora di nove anni, ha portato alla morte di una donna e alla condanna, arrivata oggi, del suo ex marito a 15 anni di carcere per omicidio intenzionale con dolo eventuale.

La bambina viveva con lui dopo il divorzio e l'uomo voleva tenerla lontana dalla madre. Quel giorno, il primo ottobre 2023, avevano litigato ancora una volta sulle regole per la gestione della piccola. Era andato a prenderla, dopo che aveva trascorso il fine settimana con la madre, a casa dell'ex moglie per andare a fare una gita. La bambina aveva lasciato un peluche a casa della madre, così dopo la gita sono tornati nell'abitazione di quest'ultima.

Lì lui l'ha picchiata a sangue. La morte è arrivata il giorno dopo in ospedale.

Nella sentenza emessa stasera, il tribunale distrettuale di Bülach (ZH) ha seguito in larga misura la tesi del pubblico ministero, che aveva chiesto una condanna a 16 anni di reclusione per assassinio. La difesa aveva auspicato una pena non superiore a dieci anni di carcere per omicidio intenzionale. L'uomo dovrà sottoporsi a un trattamento ambulatoriale durante la pena, come da lui stesso richiesto.

Secondo l'accusa, questo l'atto non era stato pianificato, ma la sua estrema brutalità gli è valsa l'accusa di assassinio. L'imputato ha confessato tutti i fatti.

L'omicidio è stato motivato dall'estremo risentimento dell'assassino nei confronti della vittima, colombiana di otto anni più giovane. Voleva tenerla lontana dalla loro figlia, allora di 9 anni, e aveva persino chiesto alle autorità di espellerla dalla Svizzera. L'uomo, con simpatie neonaziste, accusava l'ex moglie colombiana di avere relazioni con altri uomini, anche se la coppia aveva già divorziato.

Secondo la perizia psichiatrica, l'imputato soffre di disturbo borderline della personalità e aveva un ridotto autocontrollo al momento del crimine. Durante il processo tenuto oggi, l'imputato ha espresso rammarico e "shock" per aver commesso un atto così "orribile".

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