Manca manodopera qualificata? «Facciamo lavorare i pensionati»

Il Parlamento discute incentivi per trattenere gli over 65 nel mondo del lavoro.
BERNA - In Svizzera due questioni tengono banco da tempo: la carenza di manodopera qualificata e le difficoltà finanziarie di molti pensionati. Il consigliere nazionale del Centro, Thomas Rechsteiner, ritiene di avere trovato una possibile risposta a entrambi i problemi: incentivare i pensionati a restare attivi sul mercato del lavoro.
Una tassazione più leggera - Con un’iniziativa parlamentare, Rechsteiner chiede al Consiglio federale di valutare misure concrete. Tra queste, la possibilità di tassare solo la metà del reddito da lavoro percepito dai pensionati fino a un importo massimo, pari ad esempio al 150% della rendita AVS massima. L’agevolazione scatterebbe dai 65 anni in su, per non favorire i pensionamenti anticipati. «Chi continua a lavorare utilizza il proprio tempo in modo utile, guadagna qualcosa in più e rimane più a lungo sano e mentalmente attivo», spiega Rechsteiner.
Aperture da PLR e UDC - L’idea trova interesse anche in altri schieramenti. «Ogni misura che alleggerisce il carico sulla popolazione attiva è benvenuta», commenta Andri Silberschmidt (PLR), pur sottolineando che non si deve trasferire il peso altrove. Anche Mike Egger (UDC) giudica la proposta degna di attenzione: «Chi lavora oltre l’età pensionabile porta esperienza preziosa e rimane parte della vita economica».
Critiche dal PS - Più scettica la socialista Samira Marti, secondo cui beneficerebbero soprattutto i redditi alti, lasciando la classe media «poco o per nulla agevolata». Inoltre, ricorda che i nonni svolgono già un ruolo chiave: ogni anno dedicano circa 160 milioni di ore alla cura dei nipoti. Il dibattito è aperto: tra incentivi fiscali, esigenze del mercato del lavoro e sostegno familiare, resta da capire quale sarà la direzione del Parlamento.