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SVIZZERA

Non è Ermotti il Ceo più pagato in Svizzera

Spunta un nome inaspettato nella classifica redatta dalla Fondazione Ethos, che denuncia la scarsa trasparenza delle aziende svizzere.
Imago
Fonte Nzz
Non è Ermotti il Ceo più pagato in Svizzera
Spunta un nome inaspettato nella classifica redatta dalla Fondazione Ethos, che denuncia la scarsa trasparenza delle aziende svizzere.

ZURIGO - Chi immagina di vedere Sergio Ermotti (Ubs) o Vas Narasimhan (Novartis) al vertice della classifica dei Ceo più pagati in Svizzera resterà sorpreso. Nel 2024, infatti, a sbaragliare la concorrenza ci ha pensato un “outsider”: il presidente del Consiglio di amministrazione (Cda) ed ex Ceo di Holcim (leader mondiale nel settore dei materiali da costruzione), Jan Jenisch, che con uno stipendio di 45,8 milioni di franchi si è aggiudicato la speciale classifica. 

La causa principale dell’alto compenso è legata alle 674’243 opzioni concesse a Jenisch nel marzo 2020 e diventate definitivamente sue quest’anno, al termine del periodo di maturazione di quattro anni (2020-2024). Al momento dell’assegnazione, Holcim aveva stimato il valore complessivo di queste opzioni in 890’001 franchi, pari a 1,32 franchi ciascuna, come riportato nel bilancio annuale 2020.

Il salario è stato calcolato dalla Fondazione Ethos, che non ha risparmiato critiche puntando il dito contro la poca trasparenza delle aziende svizzere riguardo alle retribuzioni effettive. Holcim non è stata l'unica a essere avara di informazioni sulla retribuzione realizzata. Anche Alcon, Nestlé, Lonza e Givaudan, che pagano stipendi elevati, hanno dovuto rivedere i propri calcoli.

«Ci aspettiamo dalle aziende una maggiore trasparenza sui compensi effettivi dei Ceo», ha spiegato alla Nzz Vincent Kaufmann, direttore di Ethos. In linea di principio, la fondazione è favorevole a strutturare la remunerazione del top management a lungo termine e a collegarla alle prestazioni con componenti variabili. Eppure cosa viene assegnato, quando e come, rimane spesso un mistero.

«I compensi variabili di Jan Jenisch per il 2024 - sottolinea Kaufmann - corrispondono a 25 volte il suo stipendio base come Ceo e raggiungono quindi un livello inaccettabile. Sebbene questo rifletta la buona performance sul mercato azionario degli ultimi anni, ciò mostra chiaramente i limiti del sistema di remunerazione».

Eppure alcuni esempi positivi ci sono. «Novartis, che è stata criticata per anni, ha adottato una politica molto trasparente», ha continuato Kaufmann. Il gruppo farmaceutico ha dichiarato apertamente sia la retribuzione assegnata di 14,2 milioni di franchi sia quella effettivamente percepita di 19,2 milioni di franchi dal Ceo Vas Narasimhan. Ma si tratta, secondo Ethos, di un caso isolato.

Senza un’adeguata trasparenza, secondo la critica di Ethos, gli azionisti voterebbero all'assemblea generale su remunerazioni che potrebbero risultare notevolmente più elevate dopo l'assegnazione definitiva delle componenti a lungo termine.

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