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SVIZZERA

Il caldo ucciderà i laghi svizzeri?

Ecosistemi in pericolo, ma in futuro anche la balneazione potrebbe essere compromessa
Depositphotos (Ermes86)
Fonte Blick
Il caldo ucciderà i laghi svizzeri?
Ecosistemi in pericolo, ma in futuro anche la balneazione potrebbe essere compromessa

ZURIGO - Le acque svizzere stanno diventando bollenti. E non è una metafora: all'inizio di luglio il Ceresio ha toccato i 28 gradi e nel lago di Hallwil, nel canton Argovia, le temperature hanno raggiunto livelli tali da mettere in crisi anche i sistemi tecnologici. Secondo quanto riportato da CH Media, le autorità locali possono attivare il sistema di ossigenazione ad aria compressa solo di notte, quando l’acqua è sufficientemente fresca.

È un segnale chiaro di un cambiamento profondo che coinvolge molti specchi d’acqua del Paese, spiega il Blick. Da decenni, i laghi svizzeri lottano contro l’eccesso di nutrienti. Una superfertilizzazione che, unita al riscaldamento globale, innesca un circolo vizioso: proliferazione di alghe, carenza di ossigeno e morie ittiche.

«Il cambiamento climatico peggiora il problema dell’ossigeno, mentre siamo già confrontati con un eccesso di fertilizzanti», avverte Martin Schmid, esperto dell’Eawag, l’Istituto federale svizzero di scienza e tecnologia acquatica.

Sul piano delle soluzioni, però, la risposta istituzionale è frammentata. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) riconosce che solo politiche climatiche globali potranno rallentare il riscaldamento delle acque, senza però intervenire direttamente e lasciando l’intervento concreto ai cantoni. Alcuni di essi, come Argovia e Lucerna, si sono già attivati da tempo con progetti di bonifica dei laghi.

Altri laghi sono invece in attesa di soluzioni urgenti. È il caso del lago di Zugo, sempre più afflitto da fioriture algali. L’investimento da 11,2 milioni di franchi per un sistema di ossigenazione è al momento bloccato: se Lucerna e Zugo hanno dato l’ok, il parlamento del canton Svitto ha detto no lo scorso aprile.

Eppure, spiega il quotidiano, ignorare il problema potrebbe costare ancora di più. Quando la superficie di un lago si scalda troppo, i pesci non trovano più rifugio né nelle acque alte, troppo calde, né in quelle profonde, dove l’ossigeno scarseggia. «I pesci si affaticano, si stressano e, in alcuni casi, muoiono», spiega Schmid. I laghi più piccoli — come il Greifensee o il Pfäffikersee, nel canton Zurigo — sono i più vulnerabili.

E i segnali non riguardano solo l’ecosistema. L’aumento delle temperature favorisce la proliferazione di alghe tossiche e piccoli crostacei responsabili di irritazioni cutanee tra i bagnanti. I rischi sanitari si sommano quindi a quelli ambientali e potrebbero comportare uno stop alla balneabilità, nei casi estremi.

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