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SVIZZERA

Non solo ritardi, anche un'azione legale "frena" l'arrivo dei droni israeliani

Il procedimento ha lo scopo di annullare il contratto sottoscritto da Armasuisse e la società Elbit. La richiesta nasce da una coppia palestinese fuggita da Gaza.
VBS-DDPS
Fonte Ats
Non solo ritardi, anche un'azione legale "frena" l'arrivo dei droni israeliani
Il procedimento ha lo scopo di annullare il contratto sottoscritto da Armasuisse e la società Elbit. La richiesta nasce da una coppia palestinese fuggita da Gaza.

BERNA - Non solo ritardi e contrattempi. Alla già travagliata questione legata ai droni israeliani ADS15, che vede coinvolti l'azienda Elbit e armasuisse, ora si aggiunge anche un'azione legale, che intende porre fine alla consegna dei sei velivoli da ricognizione.

Il procedimento civile ha lo scopo di annullare il contratto sottoscritto tra l'Ufficio federale dell'armamento (armasuisse) e la società israeliana Elbit ed è stato indetto contemporaneamente da una coppia palestinese fuggita da Gaza nel 2024, dal Gruppo per una Svizzera senza esercito (GsoA), dalla sezione ginevrina della Lega svizzera dei diritti umani e dall'Association suisse des avocat-es pour la Palestine.

Stando alla legale Emma Lidén, citata in un comunicato diramato oggi, la richiesta è stata depositata presso il Tribunale cantonale di Berna. Nel medesimo cantone ha sede l'Amministrazione federale. Per i ricorrenti, «il contratto, che di fatto sostiene l'esercito israeliano, viola sia il diritto internazionale che quello svizzero», afferma Lidé

Originariamente l'accordo - approvato dal Parlamento nel 2015 e inizialmente valutato in 250 milioni di franchi - prevedeva la consegna di sei droni da ricognizione destinati all'Esercito svizzero entro la fine del 2019. Tuttavia, a partire dal novembre del 2023, l'azienda israeliana «ha deciso di orientare le proprie capacità produttive sullo sforzo bellico contro Gaza, posticipando la consegna alla fine del 2026», prosegue la nota. Nel frattempo i costi del sistema di ricognizione aerea senza equipaggio (e non armato) sono lievitati a 298 milioni di franchi.

Per i ricorrenti, accettando una simile «clausola», la Confederazione «approva e sostiene l'azione militare di uno Stato attualmente accusato di crimini di guerra, crimini contro l'umanità e un possibile genocidio a Gaza», spiega la legale. «In qualità di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera deve rescindere immediatamente questo trattato illegale e immorale», aggiunge. Con questo contratto, Berna ha deciso «di fare affari con un'azienda che fornisce armi impiegate in comprovate violazioni del diritto internazionale», sottolinea Lidén, precisando infine che l'accordo tra Elbit e armasuisse risulta inconciliabile con il principio di neutralità sancito dalla Costituzione.

A inizio mese Urs Loher, capo dell'armamento presso armasuisse, aveva sostenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica "Samstagsrundschau" dell'emittente svizzero-tedesca SRF, che i ritardi e i contrattempi nella consegna dei droni hanno indotto il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) a rivalutare il progetto.

Sebbene lo stesso Loher abbia a lungo sostenuto che una rescissione del contratto sia fuori discussione ha dichiarato che il DDPS è giunto a un punto in cui si domanda se valga la pena proseguire con l'acquisto. Tuttavia, qualora il progetto venisse realmente interrotto, il capo dell'armamento si aspetta che Elbit presenterà «sicuramente delle contro-richieste» e ne seguirebbe inevitabilmente «una lunga controversia legale».

Stando ad armasuisse, dunque, è in corso un'analisi costi-benefici per poter valutare con maggiore precisione le varianti. Nel caso dell'opzione «cancellazione», è particolarmente importante chiarire se alcuni dei pagamenti già effettuati potrebbero essere rimborsati o se il fornitore potrebbe addirittura richiedere costi aggiuntivi a seguito degli investimenti effettuati.

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COMMENTI
 

Princi 3 mesi fa su tio
dai Trump pensaci tu !! ma i 7 di Berna sono andati a scuola con il libretto della coop???

tschädere 3 mesi fa su tio
Risposta a Princi
no,portavano il libretto della mogros.

Mar 3 mesi fa su tio
Risposta a Princi
Era ora che si accorrevano che eravamo presi x le 🏀🏀

tbq 3 mesi fa su tio
La prima cosa che ho pensato di questo acquisto era "potevamo produrceli da soli"; e mi sa che sarebbe andata meglio. Ma a parte questo, io posso capire le motivazioni della coppia palestinese, ma il GSsE sta semplicemente sfruttando ipocritamente l'occasione. Propongano un modello di drone alternativo e ne sostengano l'acquisto, se vogliono essere presi sul serio.

maw 3 mesi fa su tio
Patetici ...

Cula 3 mesi fa su tio
Sem metu ben ga dem i noss danee a tuc e ricevum nient

lvgaxsempre 3 mesi fa su tio
che solfa sto GsoA

tbq 3 mesi fa su tio
Risposta a lvgaxsempre
Pensa al paradosso: un gruppo che non serve a niente che vuole abolire qualcosa che si è dimostrato ripetutamente utile.

Lupo Alberto 3 mesi fa su tio
Saranno cose complesse, ma è mai possibile che - proprio per questo - non sia possibile tutelarsi con dei contratti blindati? Oppure ai nostri interessa solo ricevere i giocattolini, tanto sono soldi di tutti (e di nessuno) ? Idem per gli F-35.

Webster 3 mesi fa su tio
Risposta a Lupo Alberto
Il problema che abbiamo alti funzionari incompetenti probabilmente messi li perché amici degli amici. Mah, siamo veramente messi male anche a livello dei CF!

tschädere 3 mesi fa su tio
Risposta a Webster
giusto,oramai sappiamo che nella confederela ci sono piu del 60% degli impiegati ad alto costo superflui.fuori che sperperare soldi sono degli incapaci.

Blobloblo 3 mesi fa su tio
Risposta a Webster
Pensa che sono gli stessi funzionari strapagati che hanno comprato l’aereo che non ci sta nell’ hangar 😂 Siamo messi bene
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