La sorpresa: alle giovani donne piace fare il militare


Cresce l’interesse delle giovani svizzere per il servizio militare volontario
Cresce l’interesse delle giovani svizzere per il servizio militare volontario
BERNA - Un numero sorprendente di giovani donne svizzere guarda con favore al servizio militare volontario. È quanto emerge da uno studio commissionato dall’Esercito svizzero, che punta ad aumentare la presenza femminile tra le sue fila. Attualmente, in Svizzera il servizio militare è obbligatorio solo per gli uomini, mentre per le donne è facoltativo e avviene su base volontaria. Nonostante il numero di donne in uniforme sia raddoppiato negli ultimi sei anni, resta basso e l’esercito mira a farlo crescere ulteriormente.
L’indagine, condotta su un campione di 1'317 ragazze tra i 15 e i 25 anni, mostra che il 26% di loro prenderebbe in considerazione l’idea di arruolarsi. Il servizio militare è visto in modo positivo: il 50% lo considera impegnativo ma utile, il 44% lo vede come un’occasione per mettersi alla prova, il 30% crede che migliori la forma fisica e il 26% lo ritiene un buon allenamento per l’organizzazione personale. Tuttavia, una minoranza esprime riserve: il 17% teme un ambiente eccessivamente autoritario, il 15% lo giudica inutile e il 12% lo definisce noioso.
Tra i motivi che spingerebbero le giovani a scegliere il servizio militare vi sono la crescita personale, il desiderio di imparare cose nuove e ampliare i propri orizzonti. Tra i principali ostacoli emergono invece i timori legati al tempo richiesto, alle difficoltà fisiche e psicologiche, e alle problematiche di sessismo e sicurezza personale.
Lo studio sottolinea inoltre un bisogno di maggiore informazione: solo il 38% delle ragazze si sente sufficientemente informata sul servizio militare. Le fonti principali sono famiglia, amici, media e scuola, ma oltre la metà delle intervistate chiede campagne più chiare e complete.
L’Esercito svizzero ha quindi annunciato nuove iniziative comunicative: saranno aggiornati i siti web, condivise testimonianze femminili dall’interno delle forze armate e creati materiali informativi su temi come maternità e paternità durante il servizio. Queste misure si inseriscono nella più ampia Strategia Parità 2030 della Confederazione, volta a promuovere una maggiore inclusione di genere anche nelle istituzioni militari.


