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SVIZZERA

Terrorismo, jihadismo e spionaggio: «La sicurezza attorno alla Svizzera peggiora di anno in anno»

Il nostro Paese è sempre più un obiettivo strategico: netto aumento anche le minacce informatiche
Adrian Moser / Tamedia AG
Fonte SIC
Terrorismo, jihadismo e spionaggio: «La sicurezza attorno alla Svizzera peggiora di anno in anno»
Il nostro Paese è sempre più un obiettivo strategico: netto aumento anche le minacce informatiche

BERNA - Minaccia di spionaggio in crescita e attività di proliferazione in aumento. Non solo: il rischio di terrorismo è sempre più elevato, così come la radicalizzazione online dei giovani. È un quadro preoccupante quello presentato questo mercoledì dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), all'interno del rapporto «La sicurezza della Svizzera 2025». La situazione attorno al nostro Paese, scrivono, peggiora di anno in anno. E ne siamo direttamente coinvolti.

A rendere la situazione particolarmente complicata, l’ordine internazionale in fase di trasformazione. Stando al rapporto, la rivalità tra Stati Uniti e Cina plasmerà profondamente la politica di sicurezza globale nei prossimi anni. Russia, Cina, Corea del Nord e Iran stanno intensificando la loro collaborazione e vogliono modificare l’ordine internazionale da loro percepito come dominato dall’Occidente. È probabile che la guerra della Russia contro l’Ucraina continui anche nel 2025. Parallelamente si è inasprito il conflitto tra Israele e Iran: a giugno 2025 Israele ha lanciato attacchi militari contro il programma nucleare iraniano. La concomitanza di queste crisi aumenta l’insicurezza globale.

«La Svizzera deve considerare la situazione della sicurezza in un contesto globale, che ci riguarda direttamente - ha dichiarato Christian Dussey, direttore del SIC nella nota -. Il nostro radar strategico segnala attualmente 15 punti focali di crisi: non abbiamo mai registrato una simile densità di minacce tutte allo stesso tempo. A ciò si aggiunge la lotta per la supremazia tecnologica, oggigiorno chiave fondamentale del potere. Anche la Svizzera, in quanto polo dell’innovazione, è direttamente interessata, ad esempio per quanto riguarda attività di spionaggio e altri interventi di intelligence. Il SIC e le altre autorità di sicurezza in Svizzera sono fortemente sollecitate da queste sfide. Si tratta di sfide che possono essere affrontate solo in stretta collaborazione con i nostri partner nazionali e internazionali».

Spionaggio, elusione delle sanzioni e proliferazione: la Svizzera come obiettivo strategico - Il confronto globale aumenta la pressione sulla Svizzera. Quale sede di numerose organizzazioni internazionali e centro di innovazione, essa è nel mirino dei servizi segreti stranieri. Le principali minacce di spionaggio provengono da Russia e Cina, le quali mantengono una forte presenza d’intelligence su territorio svizzero. Sono interessati alle autorità federali, alle aziende, alle organizzazioni internazionali e agli istituti di ricerca.

La crescente competizione tra le grandi potenze rende la Svizzera anche un obiettivo privilegiato per i tentativi di elusione delle sanzioni e la proliferazione. Russia, Iran e Corea del Nord cercano sempre più di ottenere, tramite la Svizzera, beni a duplice impiego e tecnologie per i loro programmi militari e nucleari.

Il SIC contribuisce in maniera importante, in stretta collaborazione con la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), nell’individuazione e nell’impedimento di tentativi di elusione delle sanzioni. Inoltre, il SIC e la SECO sensibilizzano le aziende svizzere sui rischi legati a spionaggio, elusione delle sanzioni e proliferazione.

Minaccia terroristica: prevenzione e rilevamento precoce al centro - La minaccia terroristica in Svizzera è elevata ed è caratterizzata da individui ispirati all’ideologia jihadista. La radicalizzazione online dei giovani è una sfida particolare. Può avvenire rapidamente; pertanto, il rilevamento precoce è cruciale. Gli interessi ebraici e israeliani – in particolare persone e strutture – restano esposti.

Il SIC collabora strettamente con scuole, organizzazioni giovanili e forze di polizia. L’obiettivo è identificare tempestivamente i processi di radicalizzazione e intervenire in modo preventivo.

Infrastrutture critiche nel mirino - Per gli operatori delle infrastrutture critiche in Svizzera, gli attacchi informatici rappresentano una minaccia significativa. Nel contesto della guerra ibrida, attacchi di sabotaggio mirati– condotti da attori statali con mezzi cinetici o cibernetici –potrebbero avere quale obiettivo il danneggiamento di altri stati, alleanze o istituzioni dipendenti da queste infrastrutture.

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