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SVIZZERA

Cortei, solidarietà e critiche a Trump

Primo maggio: in migliaia sono scesi in piazza in varie città della Svizzera. Disordini a Zurigo
20 min/yzu
Fonte Ats
Cortei, solidarietà e critiche a Trump
Primo maggio: in migliaia sono scesi in piazza in varie città della Svizzera. Disordini a Zurigo

ZURIGO - Decine di migliaia di persone si sono radunate nelle piazze delle principali città svizzere in occasione della Festa dei lavoratori. Nei vari discorsi pronunciati non sono mancate allusioni all'aumento del populismo e critiche al presidente americano Donald Trump.

A Zurigo la presidente del sindacato Unia, Vania Alleva, si è scagliata contro Trump «e la sua banda di tecno-oligarchi. Dove la destra razzista è in ascesa, i diritti fondamentali, i diritti umani e le libertà conquistate a fatica sono in pericolo», ha dichiarato sulla celebre Sechseläutenplatz, al termine del corteo ufficiale cui hanno partecipato, secondo gli organizzatori, quattordicimila persone.

A pochi chilometri di distanza, a Winterthur (ZH), anche la co-presidente del Partito socialista, Mattea Meyer, ha preso di mira Trump: «Quello a cui stiamo assistendo negli Stati Uniti è un vecchio sodalizio tra capitale e politiche antifemministe, antiecologiche e antidemocratiche che punta a una sola cosa: la sottomissione». La parlamentare zurighese ha poi condannato l'atteggiamento del Consiglio federale, reo, a suo dire, di non perdere occasione per «inchinarsi al regime statunitense». Per Meyer, in questo momento la Svizzera dovrebbe invece rafforzare i legami con l'Unione Europea.

Di tono simile è stato il discorso tenuto a Liestal dall'altro co-presidente del PS, Cédric Wermuth: «Mentre il mondo si ribella contro gli aspiranti dittatori come Trump, il Consiglio federale cerca di sfruttare ogni opportunità per concludere affari anche con i peggiori soggetti possibili, pur di guadagnare qualche franco in più». Wermuth ha poi attaccato la destra politica, colpevole di fare gli interessi dei super-ricchi pur spacciandosi per paladina del popolo.

A Olten (SO), il consigliere federale socialista Beat Jans ha chiesto ai manifestanti di non lasciarsi «sopraffare dalle notizie negative provenienti dal mondo e dai venti provenienti da destra». L'isolazionismo, il nazionalismo e l'intolleranza nei confronti degli stranieri non sono mai stati una soluzione, ha aggiunto, secondo il testo del suo discorso.

Pierre-Yves Maillard, presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS), ha esaltato la solidarietà aggregatrice del mondo del lavoro, che si trova a confronto con l'ascesa dell'estrema destra in diversi Paesi, con tendenze dittatoriali e fanatiche in altri e con le guerre. Nel suo discorso a Le Sentier (VD) ha invitato alla convivenza e alla resistenza collettiva. Anche in altre città svizzere si sono svolti cortei: a Basilea erano in 3000 a manifestare sotto il motto "Solidarietà invece di odio - forti insieme!". A Ginevra, in 2500 hanno auspicato il rafforzamento della lotta collettiva contro l'ascesa delle forze reazionarie in città, in Svizzera e all'estero.

Nella città di Calvino si è anche tenuta una manifestazione con 500 persone sulla Place des Nations per denunciare le misure di austerità che interessano l'intero sistema delle Nazioni Unite. A Berna, infine, un migliaio di persone ha sfilato per il centro fino a raggiungere piazza federale.

Da notare, per concludere, che le varie manifestazioni si sono tenute senza grossi incidenti. Alcuni disordini, di lieve entità, sono avvenuti a Zurigo al termine della parte ufficiale. La polizia ha indicato su X di essere intervenuta utilizzando proiettili di gomma e sostanze irritanti per rispondere agli attacchi di cui era stata vittima.


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