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Autorizzata la sorveglianza della presunta spia arrestata a Ginevra

Si tratta di un canadese arrestato nel marzo 2024.
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Fonte ATS
Autorizzata la sorveglianza della presunta spia arrestata a Ginevra
Si tratta di un canadese arrestato nel marzo 2024.
BELLINZONA - Le misure di sorveglianza applicate dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) nei confronti di un cittadino canadese arrestato nel marzo 2024 a Ginevra con l'accusa di spionaggio in favore della Cina sono lecite. Lo ha stabilito ...

BELLINZONA - Le misure di sorveglianza applicate dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) nei confronti di un cittadino canadese arrestato nel marzo 2024 a Ginevra con l'accusa di spionaggio in favore della Cina sono lecite. Lo ha stabilito il Tribunale penale federale (TPF), che ha respinto un ricorso dell'uomo. La decisione può ancora essere impugnata presso il Tribunale federale (TF).

Nella sentenza pubblicata oggi, la Camera d'appello del TPF rileva che la sorveglianza esercitata dall'MPC sull'arco di un anno era appropriata. Gli inquirenti avevano proceduto a intercettazioni telefoniche, a localizzazioni e alla registrazione di dati multimediali: tutte le misure erano state approvate dal Tribunale delle misure coercitive del Canton Berna.

Nel suo ricorso l'imputato chiedeva che venisse accertata l'illiceità di queste attività investigative e che i reperti, i documenti e le registrazioni raccolte in questo modo venissero rimossi dal fascicolo e distrutti. Voleva inoltre che venisse imposto un "embargo" alla stampa in merito a tutte le decisioni prese nell'ambito dell'inchiesta penale a suo carico.

L'uomo era finito sotto la lente degli inquirenti quando il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) - nel corso del suo lavoro di individuazione e prevenzione delle minacce alla sicurezza interna ed esterna del paese - aveva notato che era in contatto regolare con un "funzionario di alto livello dell'intelligence di uno stato straniero" - la Cina, secondo notizie di stampa - nella zona di Ginevra. In particolare erano stati registrati tre incontri discreti in ristoranti della città.

Il TPF ricorda che solo alcuni reati, elencati in modo esaustivo nel Codice penale, giustificano l'attuazione di misure di sorveglianza. Questi reati comprendono casi gravi di intelligence politica, economica e militare. I giudici di Bellinzona, nella loro decisione, sottolineano che le informazioni raccolte dal SIC e dall'MPC giustificano le misure di sorveglianza attuate, sia in termini di gravità dei fatti che di adeguatezza delle misure: non è infatti stato possibile escludere che l'imputato abbia fornito informazioni sensibili al suo interlocutore a partire dal 2011. La richiesta di embargo alla stampa è stata respinta per mancanza di motivazioni.

Secondo un'indagine del gruppo Tamedia pubblicata nell'agosto 2024, l'uomo in questione sarebbe un cittadino canadese che vive a Ginevra. Ex funzionario internazionale diventato consulente ambientale, sarebbe anche un esperto di Corea del Nord. Avrebbe fornito informazioni sulla Corea del Nord alla Cina, che intrattiene relazioni talvolta complicate con il suo vicino.

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