Pacchi bomba contro i dipendenti di Patek Philippe? «Può realizzarli chiunque in casa»


Gli inquirenti stanno battendo tutte le piste. Non si esclude l'ipotesi dell'ex dipendente in cerca di vendetta
Gli inquirenti stanno battendo tutte le piste. Non si esclude l'ipotesi dell'ex dipendente in cerca di vendetta
GINEVRA - Un pacco bomba è esploso lunedì alle 16:15, in un tranquillo quartiere di Ginevra, ferendo gravemente una ragazzina di 12 anni.
Indagini in corso - La procura federale al momento mantiene un profilo basso: «Sono in corso le indagini e si stanno battendo tutte le piste possibili.».Tuttavia sono evidenti i parallelismi con un caso simile: in agosto una bomba, precedentemente collocata in un sacco della spazzatura, è esplosa in un altro quartiere di Ginevra ferendo gravemente un uomo a una gamba e a un piede. Secondo il Tagi, entrambi i pacchi erano indirizzati a dipendenti di Patek Philippe, il produttore svizzero di orologi di lusso.
«Bombe facili da fabbricare» - I motivi, stando a quanto riportato da 24 Heures, al momento non sono noti. L’azienda, interpellata dalla testata romanda, non ha saputo fornire risposte alle domande. Stando però a quanto riportato da un esperto di esplosivi, le bombe non sono così complicate da produrre in proprio. Anzi. «Pur senza essere un chimico - ha commentato un esperto di esplosivi - ormai chiunque può produrre esplosivi. Ora, tramite internet, è possibile reperire diverse informazioni affidabili».
Operazione di sei ore per la ragazzina - Per esempio, «composti chimici, fertilizzanti e altri prodotti liquidi, se mescolati insieme, possono diventare esplosivi.» Inoltre, in riferimento al pacco bomba esploso lunedì scorso, «è possibile che sia stato utilizzato un innesco meccanico oppure uno attivato a distanza». La ragazzina di 12 anni ha subito un’operazione di sei ore all’addome.
L'azienda ai dipendenti: «Cautela e discrezione» - Quella di Patek Philippe è senza dubbio una pista che gli investigatori stanno seguendo. Nell’ultimo anno, il gruppo ha ricevuto proteste per presunti episodi di molestie e mobbing. Quindi, fra le ipotesi, c’è anche quella dell’ex dipendente in cerca di vendetta. Stando a quanto riporta la Tribune de Genève, la direzione dell’azienda ha ricordato ai suoi dipendenti di avere, in questo periodo, «cautela e discrezione».