«Il mio auspicio è che dal letame nascano i fiori»


Lombardi: «Ho fatto le scuse, anche se queste non incolleranno i pezzi del vaso». Duca: «Sono estremamente deluso per come sono andate le cose».
Lombardi: «Ho fatto le scuse, anche se queste non incolleranno i pezzi del vaso». Duca: «Sono estremamente deluso per come sono andate le cose».
AMBRÌ - L’impacciata mossa di Filippo Lombardi, spostatosi dalla Leventina per confrontarsi con Christian Dubé, ha avuto un effetto deflagrante in casa Ambrì.
Il presidente non è nuovo a colpi del genere: per sua stessa ammissione fece lo stesso tredici anni fa quando, per risollevare le sorti di una stagione nerissima con Kevin Constantine, organizzò un incontro oltre Gottardo con Serge Pelletier.
In questo caso però ha portato a un finale inaspettato. Sentitisi traditi, vista mancare la fiducia necessaria, Paolo Duca e Luca Cereda hanno infatti fatto un passo indietro: «Ci avete tagliato le gambe - ha spiegato Paolo Duca - Ok i colloqui con altri candidati ma non quelli nello spogliatoio. Ci avete esautorati. Con le azioni non ci avete dato la possibilità di scegliere. La decisione è vostra. Conseguenza delle vostre azioni».
A prendere per primo la parola in una giornata campale per l’Ambrì è stato Filippo Lombardi: «Sono arrabbiato, non ho capito la situazione e non ho saputo gestirla. Non ho approfondito il fatto che l’indissolubile legame tra Duca e Cereda, che è stato un punto di forza per otto anni della nostra storia, necessitava di affrontare la situazione critica in modo diverso. Ho fatto le scuse, anche se queste non incolleranno i pezzi del vaso. La squadra non sta performando come dovrebbe. Perché? Ci saranno analisi. La prima reazione deve venire dalla squadra e questa reazione noi l’abbiamo vista solo a momenti. E chi conosce Ambrì sa che ha chance solo se è al 100%. Il Consiglio di Amministrazione non ha nominato alcun allenatore, ma è vero che ha detto “facciamo dei sondaggi”. Evidentemente i sondaggi non si possono fare senza che si sappia. Auguro che questa squadra possa riprendersi e reagire. Auguro che Paolo e Luca possano sormontare l’amarezza e che anche il pubblico capisca. Mi rendo conto che c’è una situazione che abbiamo creato noi in reazione a una situazione esistente e a una cattiva interpretazione di quanto andava fatto. Ho avvisato il Consiglio di Amministrazione che il mio mandato è a disposizione. Ma prima usciamo dalla crisi e poi faremo delle analisi. La notizia circolata mette in difficoltà Paolo e Luca e capisco la scelta che hanno preso e il CdA deve accettarla e farla propria. Non siamo in grado di presentare alcun allenatore al momento, perché un conto sono i sondaggi e un conto le decisioni. La squadra è affidata a Landry e Matte ad interim».
Al mea culpa del presidente hanno fatto seguito le parole di Paolo Duca, che ha ringraziato ma anche raccontato il tradimento. «Sono estremamente deluso per come sono andate le cose - ha spiegato l’ex ds biancoblù - Mi fa molto male perché abbiamo preso una bella pugnalata alle spalle e questo dopo aver lottato fianco a fianco in innumerevoli battaglie. Pur riconoscendo di avere un carattere impulsivo, penso di essere sempre stato intellettualmente onesto e pronto a discutere di ogni situazione. Leale. Ancora domenica scorsa siamo andati a cercare il dialogo, ma quando era il momento di dirsi le cose in faccia queste cose non sono state dette e avete preso decisioni differenti. La verità è che l’Ambrì esiste da 88 anni, c’era prima di noi e ci sarà dopo. L’Ambrì non è Duca, Lombardi o Cereda. Noi abbiamo portato il sacco, ci siamo assunti la responsabilità. Abbiamo fatto il possibile e l’impossibile con impegno e dedizione in condizioni difficili. Adesso il sacco dovrà portarlo qualcun altro. Per forza. Il mio auspicio è che dal letame nascano i fiori. E spero che i giocatori trovino la forza per reagire. Ringrazio tutti per aver avuto la possibilità di fare questo lavoro. È stato un onore e un onere, l’ho fatto con convinzione. Ancora avevo energia ma la dirigenza ha deciso altrimenti. Auguro all’Ambrì di ritrovare in fretta vigore e risultati che sono la miglior medicina per tutto».
«Voglio ringraziare il CdA dell’Ambrì per avermi dato, nel 2017, la possibilità di essere l’allenatore della Prima squadra - ha invece aggiunto Cereda -. Ringrazio i tifosi per esserci stati vicini. Sono stati nove anni intensi, con tantissime emozioni. Penso che mai nessuno potrà dire che abbiamo puntato il dito e di questo sono felice. La squadra sta vivendo un momento difficile ma non l’ho percepito più o meno difficile di altri che abbiamo vissuto. Ci ha fatto male che eravamo d’accordo con la società di trovarci in futuro per parlare di questo momento. Mi auguro solo che l’Ambrì possa vincere già da venerdì».
































































