«Lo staff? Ci sono consapevolezza e voglia di cambiare le cose»


Chiacchierata con Paolo Duca in merito al difficile momento che sta attraversando l'Ambrì: «Manca sempre poco ma purtroppo manca sempre qualcosa»
«I tanti cambiamenti nelle linee? È chiaro che quando si perde si ha sempre torto, ma è giusto provare a dare nuovi impulsi alla squadra».
Chiacchierata con Paolo Duca in merito al difficile momento che sta attraversando l'Ambrì: «Manca sempre poco ma purtroppo manca sempre qualcosa»
«I tanti cambiamenti nelle linee? È chiaro che quando si perde si ha sempre torto, ma è giusto provare a dare nuovi impulsi alla squadra».
AMBRÌ - Dieci sconfitte in dodici partite: il minimo che si possa dire è che l'Ambrì sta attraversando un periodo molto complicato. Le prestazioni spesso ci sono, i punti purtroppo faticano maledettamente ad arrivare. Quali sono le ragioni di questo avvio di campionato complicato? Lo abbiamo chiesto al direttore sportivo dei leventinesi Paolo Duca.
«La sensazione è che manchi sempre qualcosa, ogni tanto ci è mancato il gol al momento giusto, altre volte abbiamo commesso un errore di troppo e, in altre occasioni, ci sono stati degli episodi che ci hanno giocato contro, come domenica con il Davos. In generale, però, nell'hockey i risultati passano sempre da una solidità difensiva che stiamo cercando di migliorare. L'aspetto che mi fa ben sperare è che siamo costantemente vicini all'avversario: dobbiamo continuare a insistere, senza però strafare come spesso è successo fin qui. Perché poi finisci per sbagliare».
Da inizio stagione il direttore sportivo dell'HCAP ha visto dei passi avanti?
«Direi di sì... Siamo consapevoli che nello sport ciò che conta è il risultato e per il momento questo non ci dà ragione. Dall'altra parte bisogna riconoscere che non stiamo facendo tutto sbagliato, siamo sempre lì, manca sempre poco ma purtroppo manca sempre qualcosa».
Quando si parla di solidità difensiva, intendi dire che c'è un problema di sistema?
«No, non mi riferisco a questo. Penso in particolare ai regali agli avversari e agli errori che commettiamo. Ci sono state diverse partite in cui abbiamo forzato le giocate, invece di avere la pazienza di continuare a seguire il nostro piano partita. In generale, il messaggio che deve passare è che dobbiamo fare meno regali ai nostri avversari».
Pensi che Heed e Virtanen, scendendo sul ghiaccio tanti minuti, perdano poi un pizzico di lucidità nel lavoro difensivo?
«Non credo, perché già in passato hanno dimostrato di saper e poter giocare i minuti che stanno giocando oggi».
Ci sono dei giocatori che non stanno performando come l'anno scorso. Due nomi? De Luca e Manix Landry...
«Vedo grande impegno, ma stanno attraversando un periodo in cui le cose non stanno girando dalla loro parte. Con il Davos, però, ho visto entrambi bene e avrebbero anche potuto uscire dal ghiaccio con un gol all'attivo. Come per la squadra, è questione di tempo anche per loro».
Quando nelle scorse settimane hai deciso di farlo tornare, ti aspettavi di più da Alex Formenton?
«L'avevo detto nel momento in cui l'abbiamo acquistato, specificando che all'inizio Alex avrebbe probabilmente approfittato dell'euforia e che in seguito ci sarebbe stato un calo perché arrivava da un lungo periodo di inattività. Penso che stia succedendo proprio questo... Ad ogni modo, nel weekend appena trascorso sono contento dell'apporto di Alex».
Si parla spesso dei tanti cambiamenti nel line-up: tu come la vedi?
«Spesso e volentieri le modifiche al line-up si fanno per dare degli input nuovi e perché le cose non funzionano come si vorrebbe. Nel mondo ideale preferirei avere una squadra con le stesse linee e che vince tutte le partite. Ma quando le cose non girano si tende a preservare ciò che funziona modificando invece il resto. Ci sono squadre che cambiano anche quando vincono e, a tal proposito, porto l'esempio del Losanna che oggi è secondo in classifica e ha cinque giocatori nella top-20 della classifica marcatori. È chiaro che quando si perde si ha sempre torto, ma è giusto provare a dare nuovi impulsi alla squadra».
Che aria tira all'interno dello staff tecnico? Nonostante il momento difficile, vedi comunque l'energia giusta?
«C'è consapevolezza della situazione ma allo stesso tempo vedo anche tanta energia e tanta voglia di invertire la rotta. Questo ve lo assicuro».
Come vive personalmente Paolo Duca la crisi di questo avvio di stagione?
«Siamo nel business dello sport, per cui la mia giornata e la mia vita dipendono in gran parte dai risultati e dall'andamento della mia squadra. Sono molto concentrato e tutte le mie energie sono focalizzate sulla situazione e su come aiutare i ragazzi a uscire da questo momento complicato».















