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IVO DURISCH

Al di là del «costa troppo»: le questioni inevase sull’iniziativa del 10%

Ivo Durisch, deputato in Gran Consiglio e capogruppo PS, FA, Giso
Archivio Ti Press
Fonte Ivo Durish
Al di là del «costa troppo»: le questioni inevase sull’iniziativa del 10%
Ivo Durisch, deputato in Gran Consiglio e capogruppo PS, FA, Giso

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha espresso la propria contrarietà all’iniziativa che limita i premi di assicurazione malattia al 10% del reddito. La motivazione principale è il costo: si parla di un costo aggiuntivo di 300 milioni e di una crescita totale della spesa RIPAM fino a quasi 700 milioni, con effetti negativi per i conti del Cantone.

Una decisione così importante non può limitarsi a un generico «costa troppo». Ci sono questioni sostanziali che restano senza risposta. La stima ufficiale considera il costo lordo a carico dello Stato, ma non calcola le ricadute positive: più potere d’acquisto per le famiglie (consumi locali con relativo gettito indiretto), minori rinunce alle cure (meno complicazioni e quindi meno costi sanitari), maggiore stabilità dei bilanci domestici e quindi dell’economia cantonale.

Il Governo rivendica che il sistema attuale è «tra i più sociali» in Svizzera, con 110’000 beneficiari e fasce protette.

Ma la giustizia sociale e l’equità reddituale non si misurano contando il numero di beneficiari di sussidi o prestazioni! Nel caso dei sussidi di cassa malati si misurano guardando quanto del reddito una famiglia deve destinare ai premi e quanto le resta in tasca una volta pagati questi premi e il saldo netto è sempre più ridotto.

Ma il Consiglio di Stato non entra nel merito delle cifre e oltre al generico numero di beneficiari non dice nulla. Oltretutto un numero alto di beneficiari non necessariamente significa che il sistema è sociale, ma piuttosto che il reddito mediano cantonale è troppo basso per sopportare i premi attuali.

Perché non si vogliono pubblicare i dati per scaglioni di reddito e tipologia di famiglia con la quota di reddito assorbita dai premi prima/dopo la riforma?

Un esempio concreto: una famiglia con due figli e un reddito netto di 120’000 CHF paga 23’000 CHF di premi e riceve oggi 4’200 CHF di sussidio. Sopporta 18’800 CHF di premi, pari al 16% del reddito. Con il tetto al 10%, l’esborso massimo scenderebbe a 12’000 CHF con un aumento del sussidio di 6’800 CHF di sostegno. Anche ipotizzando un aumento d’imposta di 900 CHF nel “peggiore dei casi”, il saldo netto resta 5’900 CHF/anno. Questa non è ideologia: è aritmetica elementare.

Perché il Governo non presenta un conteggio netto semplice che includa questi effetti? Luigi Einaudi ricordava che senza conoscenza non si decide bene. Oggi chiediamo conoscenza: non solo i costi, ma anche i benefici con simulazioni e effetti di compensazione dettagliati.

Solo così si può valutare con serietà e onestà se il tetto al 10% sia non solo desiderabile, ma necessario. Finché queste risposte mancano, dire «no» è semplicemente una scelta ideologica.

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