Terzo mandato, uno scoglio troppo alto anche per Trump?


«Ci sono modi per farlo», sostiene il presidente statunitense. Ma quali? La strada in realtà è molto stretta (e, di fatto, impraticabile)
«Ci sono modi per farlo», sostiene il presidente statunitense. Ma quali? La strada in realtà è molto stretta (e, di fatto, impraticabile)
WASHINGTON D.C. - Steve Bannon, già "ideologo" del primo Donald Trump presidenziale, era stato il primo a dirlo. «Sono fermamente convinto che il presidente Trump correrà e vincerà di nuovo nel 2028». E ieri è stata la volta del diretto interessato, che pur essendo solo all'alba del suo secondo giro alla Casa Bianca già pensa al terzo; con quella sicumera di chi considera la Costituzione e l'eventuale campagna elettorale come delle carte qualsiasi da poter scartare. «Me lo hanno chiesto in molti». «Ci sono modi per farlo». Ma quali? Facciamo un passo indietro.
Perché solo due mandati?
La Costituzione a stelle e strisce - in particolare il XXII emendamento, approvato dal Congresso statunitense nel 1947 e in vigore dal 1951 - parla chiaro: «Nessuna persona può essere eletta alla carica di Presidente più di due volte, e nessuna persona che ha ricoperto la carica di Presidente, o abbia agito come Presidente, per più di due anni di un mandato in cui un'altra persona è stata eletta Presidente potrà essere eletta alla carica di Presidente», recita la sezione 1 del suddetto emendamento; che mise definitivamente nero su bianco quella che, fino a quel momento era stata una tradizione.
L'emendamento fu infatti una reazione generata dalla (lunga) presidenza di Franklin D. Roosevelt, eletto per quattro mandati consecutivi dal 1933 al 1945, anno della sua morte. Roosevelt è stato l'unico presidente della storia statunitense a candidarsi e a vincere, ampiamente, per un terzo e un quarto mandato. Prima di allora, la questione dei due mandati come limite massimo - benché la Convenzione di Philadelphia del 1787 non l'avesse scolpito nella roccia dell'atto normativo fondamentale - era stata tramandata come usanza dopo la storica decisione di George Washington, padre fondatore e primo presidente, che si ritirò dopo il suo secondo mandato.
Questo non significa che non ci furono presidenti, prima di Franklin D. Roosevelt, che coltivarono l'aspirazione di inseguire un terzo mandato alla Casa Bianca. Ci provò Ulysses S. Grant nel 1880, sconfitto alla convention repubblicana contro il futuro presidente James A. Garfield. Nel 1912, dopo aver già servito per quasi due mandati, anche Theodore Roosevelt tentò, venendo però sconfitto da Woodrow Wilson. E anche quest'ultimo covò la stessa aspirazione e si iscrisse tra i partecipanti sia nel 1920 che nel 1924, senza però ottenere alcun sostegno all'interno del partito.
Gli "scogli" legali
E ora vuole provarci Donald Trump. La strada però è molto stretta. Il XXII emendamento non è infatti il solo scoglio a interporsi tra la fame di potere del tycoon e altri quattro anni nel Distretto di Columbia. C'è anche il XII emendamento che sbarra una delle possibili strade ipotizzate da Trump, dato che «nessuna persona costituzionalmente ineleggibile alla carica di Presidente sarà eleggibile a quella di Vicepresidente». In altre parole, anche l'eventuale strategia - al netto del fatto che l'elezione, in ogni caso, dovrà essere poi vinta - di candidare un fedelissimo, come J.D. Vance, e farsi poi "cedere" il testimone (o lo scettro) - «Questo è uno dei metodi», ha sostenuto - non è in realtà percorribile.
La strada stretta di cui accennavamo è quella di tentare di agire sul XXII emendamento, modificandolo - come proposto lo scorso gennaio dal deputato repubblicano Andy Ongles, che vorrebbe allungare a tre il limite dei mandati - o scardinandolo dalla Costituzione. È possibile farlo? Sì. Però necessita di alcuni passi, difficilmente ipotizzabili. Primo: serve l'approvazione da parte dei due terzi del Congresso. Secondo, tre quarti degli Stati dovrebbero poi ratificare quella decisione. E basta ricordare quanto gli Stati Uniti siano spaccati in due - lo raccontano chiaramente i risultati delle ultime tornate elettorali - per capire che il margine sia pressoché inesistente.
Secondo Trump ci sarebbero però «anche altri» modi, per aggirare l'ostacolo. Quali? Per il momento: no comment.