Bolsonaro e l'idrossiclorochina, una relazione pericolosa


Il sostegno del presidente al suo uso potrebbe essere l'elemento chiave della Commissione parlamentare d'inchiesta
Il sostegno del presidente al suo uso potrebbe essere l'elemento chiave della Commissione parlamentare d'inchiesta
BRASILIA - Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è un fervente ammiratore dell'idrossiclorochina come terapia contro il Covid-19. Un sostegno a spada tratta (salvo una momentanea esitazione qualche mese fa) che ha scatenato il dibattito in Brasile.
Le opposizioni contestano al presidente l'aver continuato a promuovere una cura che, a detta dei medici brasiliani e internazionali, non si è mostrata efficace contro i sintomi non gravi del Covid-19. L'Organizzazione mondiale della sanità lo ha anzi sconsigliato. L'idrossiclorochina - normalmente indicata contro la malaria - potrebbe essere un elemento centrale della Commissione parlamentare d'inchiesta che il Parlamento brasiliano ha costituito. Il suo scopo: fare luci su eventuali mancanze della risposta governativa all'emergenza pandemica.
Tra le udienze più rilevanti che si sono tenute fino a questo momento c'è sicuramente quella di Antonio Barra Torres. Il presidente dell'Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa) ha lanciato una grave accusa: il governo sarebbe stato disposto a modificare il foglietto illustrativo dell'idrossiclorochina, così da allargare l'uso anche ai pazienti affetti da Covid-19.
Oggi è stato il turno dell'ex segretario alla comunicazione del presidente, Fabio Wajngarten, che ha accusato l'ex ministro della Salute Eduardo Pazuello di «incompetenza» e «inefficacia».
Ancora negli scorsi giorni Bolsonaro ha sostenuto a più riprese di aver superato il Covid-19 grazie all'idrossiclorochina e ha bollato come «mascalzoni» i senatori che ne contestano l'efficacia.