«Iniziata la distruzione delle infrastrutture di Hamas». Netanyahu: «È una fase cruciale»


Le operazioni militari a Gaza City si stanno intensificando di ora in ora
Le operazioni militari a Gaza City si stanno intensificando di ora in ora
TEL AVIV - «Abbiamo iniziato l'operazione intensiva a Gaza City, questa è una fase cruciale, il 40% degli abitanti della città è stato evacuato. Più di 350'000 residenti hanno già lasciato la città, e l'esodo è continuato durante la notte».
Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu questa mattina all'inizio della sua testimonianza in tribunale, aggiungendo: «Non ho chiesto porte chiuse per far capire che lo Stato di Israele si trova in una posizione cruciale». La dichiarazione è stata la premessa per chiedere di essere esentato dalla sua testimonianza regolarmente programmata a causa di «cose importanti che stanno accadendo».
Un responsabile militare israeliano ritiene che siano tra 2000 e 3000 i miliziani di Hamas presenti a Gaza City.
La conferma delle operazioni - Le Forze israeliane di difesa (IDF) hanno confermato di aver iniziato l'offensiva su Gaza City, aggiungendo di aver «iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas». La città è considerata una zona di combattimento pericolosa, restare nella zona ti espone a rischi», afferma il portavoce di lingua araba Avichay Adraeee. Sarebbero almeno 400mila le persone che hanno evacuato la città dall'inizio delle operazioni, lunedì sera.
L'emittente radiotelevisiva nazionale Kan afferma che due divisioni, la 98esima e la 162esima, hanno iniziato a manovrare in profondità «nel mezzo di estesi attacchi aerei». Nei prossimi giorni si unirà anche la 36esima: agiranno in coordinamento con la 99esima, già presente nel nord della Striscia, e con la divisione di Gaza, operativa nel settore meridionale. Decine di migliaia di riservisti sono pronti a entrare nella città, e al culmine dell'azione saranno impegnati oltre 100'000 soldati. I caccia stanno continuando a colpire obiettivi, mentre le valutazioni militari indicano che l'ingresso a Gaza City porterà a scontri con migliaia di combattenti.
Le critiche di Lapid - Una voce critica interna a Israele è quella del leader dell'opposizione Yair Lapid: intervistato da Ynet Studio, ha dichiarato che «un Paese non lancia un'operazione destinata a durare fino al prossimo anno senza definire gli obiettivi, ma con questo governo a quanto pare tutto è possibile. Non ho mai sentito in tutti questi anni di un'operazione militare senza un obiettivo politico. Stanno mandando l'esercito a combattere lì, soldati e ostaggi verranno uccisi e nessuno capisce quale sia l'obiettivo».
Proteste davanti alla casa di Netanyahu - Appena è cominciata a circolare la notizia dell'avvio dell'attacco di terra, davanti alla casa del premier Netanyahu si sono radunate decine di persone in segno di protesta.
Le famiglie dei prigionieri israeliani detenuti a Gaza hanno affermato che continueranno a fare sentire la loro voce, non smobilitando il presidio di fronte alla residenza del Primo ministro. Temono che l'assalto a Gaza City possa mettere in pericolo la vita dei loro cari.
In un video condiviso in rete, la mamma di un prigioniero se la prende con la moglie del capo del governo di Tel Aviv, accusata di non mantenere le promesse date in occasione di un incontro privato, circostanza durante la quale avrebbe assicurato un suo personale intervento per trovare un accordo di pace e porre fine alle ostilità.