Chi è il killer dei bambini

Si tratta di un 23enne che si identificava come persona trans. L'FBI indaga per capire se è stato un atto terroristico. Sui fucili scritte contro Trump e Israele
MINNEAPOLIS - Il killer di Minneapolis, che ha ucciso due bambini e ferito altre 17 persone nella chiesa di una scuola cattolica di Minneapolis, ora ha anche un nome. Si tratta di Robin Westman.
Aveva 23 anni e si identificava come transgender. Lo riferiscono i media americani citando i suoi social media. A 17 anni aveva chiesto l'autorizzazione di cambiare il nome da Robert a Robin, che negli Stati Uniti è sia maschile che femminile.
Si era diplomato alla scuola elementare dell'Annunciazione nel 2017. Lo riporta la Cnn. La madre aveva lavorato nell'istituto dal 2016 al 2021.
L’FBI, la polizia federale statunitense, sta indagando sulla sparatoria mortale contro bambini nei pressi di una scuola cattolica come possibile atto di terrorismo. Si sta verificando se si tratti di un attentato terroristico interno e di un crimine d’odio contro i cattolici, ha dichiarato il direttore dell'FBI, Kash Patel, sulla piattaforma X.
Durante una funzione religiosa scolastica a Minneapolis, nel nord degli Stati Uniti, il 23enne ha sparato – secondo quanto riferito dalla polizia – attraverso le finestre di una chiesa, colpendo i bambini seduti tra i banchi.
Due bambini, di 8 e 10 anni, sono morti. Secondo l’FBI, altre 14 bambine e bambini e 3 adulti sono rimasti feriti. Quattro bimbi sono stati dimessi dall'ospedale, ne restano ricoverati tre, fa sapere il Minnesota Children Hospital.
Prima dell'attacco ha scritto messaggi incendiari sui caricatori delle sue armi tra cui uno che recitava «Uccidi Donald Trump». Le immagini sono apparse in un video manifesto pubblicato su Youtube più o meno alla stessa ora della sparatoria a Minneapolis. Il filmato è stato rimosso dall'Fbi che lo sta analizzando. In un'altra immagine del video manifesto lasciato dal killer appare la scritta «Israele deve morire» sul caricatore dei suoi fucili e «Come la fenice risorgiamo dalle nostre ceneri».