In cella per un post, Washington in pressing su Londra

Gli Stati Uniti monitorano il caso di Lucy Connolly, condannata a 31 mesi: «Preoccupati per le violazioni della libertà di espressione»
LONDRA / WASHINGTON - Il Dipartimento di Stato Usa ha dichiarato di stare "monitorando" il caso di Lucy Connolly, 42enne moglie di un consigliere locale conservatore di Northampton, Inghilterra centrale, condannata a 31 mesi di carcere per un post pubblicato sul suo account di X nei giorni degli scontri anti-immigrazione e islamofobi scatenatisi in diverse città britanniche la scorsa estate dopo la strage di bambine a Southport, in cui inneggiava a dare alle fiamme gli alberghi che ospitano i richiedenti asilo.
«Gli Stati Uniti sostengono la libertà di espressione in patria e all'estero e continuano a essere preoccupati per le violazioni della libertà di espressione», ha dichiarato un portavoce del dipartimento, come riporta in prima pagina il Daily Telegraph. Connolly si era vista respingere la scorsa settimana un ricorso contro la severa condanna.
L'amministrazione Trump era già intervenuta in precedenza per casi giudiziari simili, come quello dell'animatore di gruppi dell'ultradestra extraparlamentare e anti-musulmana britannica, Tommy Robinson, e quello dell'attivista pro-life di origine italiana, Livia Tossici-Bolt.
In difesa di Robinson, considerato tra i «sobillatori» online dei 'riots' dal governo laburista di Keir Starmer e condannato a 18 mesi di carcere per aver ripetutamente violato un'ordinanza del tribunale del 2021 per poi ottenere di recente il rilascio anticipato, era intervenuto Elon Musk. Il tribuno dell'ultradestra britannica è stato poi incriminato mercoledì scorso per minacce nei confronti di due giornalisti in una diversa vicenda.
Nel caso invece di Tossici-Bolt - condannata all'inizio di aprile a due anni con la condizionale e al pagamento di una sanzione di 20 mila sterline (poco più di 22 mila franchi) per aver violato davanti a una clinica per l'interruzione di gravidanza a Bournemouth, nell'Inghilterra del sud, la cosiddetta "buffer zone", zona dove non sono ammesse forme di protesta antiabortiste - era intervenuto il vice-presidente americano JD Vance e anche il Dipartimento di Stato criticando la sentenza nei confronti dell'attivista.