«Mio papà è amico di quello che hanno arrestato a Milano»
«Mio papà è amico di quello che hanno arrestato a Milano» Il re delle notti milanesi Davide Lacerenza, che iniziò al mercato come scaricatore, è sulla bocca di tutti.
Il re delle notti milanesi Davide Lacerenza, che iniziò al mercato come scaricatore, è sulla bocca di tutti.
MILANO - «Mio papà è amico di quello che è stato arrestato a Milano». Chi si vanta davanti ai coetanei delle amicizie paterne avrà più o meno 13 anni, lo fa dopo l'allenamento alla piscina di Chiasso. Difficile non ascoltarlo quando negli spogliatoi aggiunge - informatissimo - che quel Lacerenza arrestato il giorno prima a Milano «è quello che ha la Gintoneria e che hanno preso per la droga e le prostitute».
Benvenuti nel mondo al contrario, dove gli eroi oggi sono quelli negativi, anche a casa nostra. Del resto degli «svizzeri» clienti ci si vantava anche nelle intercettazioni. Lui - quello di cui si narrano le gesta dopo un bagno in piscina - è Davide Lacerenza, finito insieme a Stefania Nobile, al centro di un'indagine della Guardia di Finanza per quanto sarebbe avvenuto nel locale zona Stazione Centrale di Milano. Che è sulla bocca di tutti dopo l’ordinanza di arresto ai domiciliari dei due, legati da un rapporto che fu prima affettivo e poi professionale.
Vogliamo saperne di più. Le magliettine attillate, i denti bianchissimi, l'abbronzatura che non manca mai, gli abbracci con gli amici della notte e le immancabili bottiglie di Champagne in mano. Appare così sui social "the animal", il 59enne sul conto del quale ora tutti vogliono sapere tutto, a cominciare da "chi è?".
L'inizio come scaricatore
Il Corriere della Sera racconta oggi che il re della nuova Milano da bere ha cominciato col fare lo scaricatore di patate al mercato ortofrutticolo di Milano, poi lo spogliarellista, fino alla svolta nei locali del "ben godi" e dell'ostentare. Cosa? Le cronache sono pieni della formula "magica": ostriche, gin e Champagne. Ma non solo, come goliardicamente verificato dal quotidiano milanese, che in passato avevano fatto tappa alla Gintoneria, bagno incluso, dove campeggiava la scritta "si prega, per chi ne facesse uso, di arrivare già pippati. Perché il bagno serve per chi deve pisciare e annessi". Non elegantissimo.
Il proprio Champagne
Ma torniamo allo "sciabolatore" che di bollicine se ne intende, tanto da presentarne uno tutto suo: «Solo mille bottiglie numerate» serigrafate "Davide Lacerenza", raccontava in un post a fine 2023. Tutto bene fino poi però alla creazione di pacchetti sempre più "azzardati" e pagati a caro prezzo da clienti facoltosi. Almeno stando a quanto accertato dalle indagini dei finanzieri. «Vino, bamba e putt...», venduti a cifre che potevano «variare dai 3 ai 10 mila».
Tanti soldi
Cifre da "re delle notti milanesi", come viene descritto nel promo della sua autobiografia: "Vergine, single e milionario". Capace di fare business e vendere quel che va di moda. A caro prezzo («io ti posso dare contanti, non so neanche dove metterli», dice il "Davidone nazionale" al suo avvocato, intercettato dalle microspie). «80 euro per un bicchierino», ma poi c'è chi spende fino a 70 mila euro per una sera. Soldi, tanti soldi, che ora gli inquirenti cercano, anche all'estero.
C'è il sospetto di cifre dirottate in Albania mentre nel frattempo, come riporta la stampa italiana, 33 mila euro sono stati bloccati su un conto lituano, 40 mila su uno italiano, 10 mila euro cash sequestrati nel privé La Malmaison, dove ci si poteva appartare per momenti più caldi. Sì, quei pacchetti "all inclusive" a base di droga, sesso e Champagne che ora potrebbero costare caro, proprio a chi quei pacchetti li ha venduti. Tutte cose per cui, forse, c'è ben poco di cui andare fieri.
