Ucciso Bambotto, il cervo "di casa" adottato da un paese intero


Lo hanno annunciato sui social gli abitanti di Pecol (Belluno), dove lo splendido esemplare era cresciuto.
Lo hanno annunciato sui social gli abitanti di Pecol (Belluno), dove lo splendido esemplare era cresciuto.
BELLUNO - Ucciso Bambotto, il cervo adottato da un'intera comunità a Pecol (Belluno), frazione del comune di San Tomaso Agordino che si trova a circa 1000 metri di quota.
«Era nato 7 anni fa a Pecol (Belluno) ed era stato adottato da tutta la popolazione del paese - spiega sui social la politica e attivista italiana, Michela Brambilla - Viveva sereno insieme a loro, finché un cacciatore senza cuore di 23 anni lo ha ammazzato per divertimento».
La notizia sta facendo il giro dei social. Lo sdegno è tanto perché il cervo era amato dai bimbi e non aveva paura dell'uomo, tanto da fare visita nelle case della piccola frazione.
Ad annunciare per prima quanto accaduto a Bambotto è stata un'abitante del piccolo centro del Bellunese: «La sua mamma Minerva lo aveva portato sullo zerbino di Giorgio, affidandolo a noi abitanti e fidandosi come aveva fatto lei per tutta la sua vita. Da allora è diventato il nostro amatissimo cervo. Era bellissimo e maestoso e credo che siano davvero pochi quelli che non lo conoscano».
E ancora, «lo potevi incrociare per strada mentre raggiungeva tutte le frazioni limitrofe e si fermava a mangiare ovunque da chi lo amava come noi. Spesso mi entrava in casa e poi era un'impresa farlo uscire perché i suoi palchi erano immensi. Ho trascorso anni stupendi e mi teneva tanta compagnia perché se decideva di restare si addormentava su per le scale o davanti alla porta di ingresso, mi seguiva ovunque docilmente».
Putroppo il grande cervo non c'è più, «abbattuto da un cacciatore».
Sulla vicenda, come riporta un'agenzia AdKronos, è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd in Veneto Andrea Zanoni. Il politico ha spiegato che il cervo «è stato ucciso da un cacciatore di 23 anni a norma di legge». Aggiungendo poi però che «la legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto hanno consentito a questo ragazzino di uccidere un animale amico degli abitanti».
E ancora, «invito chi ama gli animali e la natura a farsi parte attiva per la loro tutela».
Ultimo aggiornamento.
Secondo un'agenzia Ats/Ans di lunedì 23 ottobre, «alcuni cacciatori avrebbero dichiarato di averlo ucciso dopo aver ricevuto segnalazioni, negli ultimi tempi, di una sua presunta aggressività».





























































