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KENYA

«I bambini sono stati lasciati morire per primi»

Nella foresta di Shakahola sono stati riesumati 201 corpi. All'appello mancano ancora 610 persone che potrebbero star morendo di fame
KEYSTONE/AP / STR
«I bambini sono stati lasciati morire per primi»
Nella foresta di Shakahola sono stati riesumati 201 corpi. All'appello mancano ancora 610 persone che potrebbero star morendo di fame
MALINDI - Sotto la terra sempre più corpi. In Kenya stanno continuando le ricerche delle persone appartenenti a un culto che recentemente si sono imposte un digiuno forzato il cui scopo è trovare la morte e quindi arrivare più ve...

MALINDI - Sotto la terra sempre più corpi. In Kenya stanno continuando le ricerche delle persone appartenenti a un culto che recentemente si sono imposte un digiuno forzato il cui scopo è trovare la morte e quindi arrivare più velocemente in paradiso.

Si tratta dei seguaci della Good News International Church, guidata dal pastore Paul Meckenzie, ora agli arresti e nel cui terreno da ottocento acri, giacciono i corpi esanimi di bambini, donne e uomini che avevano riposto in lui le loro speranze.

Finora, nella fattoria del pastore, che si trova nella foresta di Shakahola, sono stati trovati 201 cadaveri. Diverse persone, non è dato sapere quante, sono state tratte in salvo. Alcune delle quali in condizioni a tal punto precarie da non essere più in grado di camminare. Stando alle autorità, all'appello mancano ancora 610 persone.

Prima i bambini - In un'intervista rilasciata al New York Times, un ex predicatore del culto ha spiegato che i bambini sono stati uccisi per primi. Lasciati morire al sole senza acqua né cibo, anche per cinque giorni. «Poi sono stati avvolti da delle coperte e sepolti. Alcuni, quando sono stati sotterrati, respiravano ancora».

Sono parole dure e difficili da credere quelle di Titus Katana, che nella sua descrizione aggiunge che lasciare il bambini al sole «era necessario affinché morissero più velocemente».

Poi gli adulti - Una volta uccisi i propri bambini, gli adulti si impegnavano nel digiuno. Stando alle autopsie effettuate su più di cento corpi nel corso dell'ultima settimana, le vittime del culto sono morte per fame, strangolamento e soffocamento.

Su alcuni sono state trovate tracce di ferite provocate con oggetti smussati, mentre in altri mancavano alcuni organi.

Un culto «chiuso» da tempo - Alle autorità, riporta l'agenzia di stampa Afp, Meckenzie ha dichiarato di aver chiuso il proprio culto nel 2019. Ma testate internazionali, come la Bbc, sono riuscite a trovare online materiale video che indica il contrario.

Insieme al predicatore, sono finiti in manette la moglie e altre 16 persone. Alla fine del mese di maggio dovranno comparire davanti a una corte. Le autorità intendono accusare Meckenzie di reati legati al terrorismo.

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