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LA MORTE DI ARMANI

«Ecco perché ho scelto un tailleur di Armani»

Meloni racconta perché ha scelto un tailleur Armani per il giuramento: simbolo di Made in Italy e identità nazionale. Oggi folla in coda alla camera ardente nel teatro di Milano.
Imago
Fonte ats ans
«Ecco perché ho scelto un tailleur di Armani»
Meloni racconta perché ha scelto un tailleur Armani per il giuramento: simbolo di Made in Italy e identità nazionale. Oggi folla in coda alla camera ardente nel teatro di Milano.

"Giorgio Armani ha mostrato al mondo che l'Italia può essere grande senza rinunciare alla sua identità. È stato tradizione, eleganza, raffinatezza e sobrietà, lanciate oltre confine e diventate icona". Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un intervento sul Corriere della Sera, omaggiando la memoria del grande stilista.

"L'essenza del Made in Italy - prosegue la premier - è un connubio di talento, cura del dettaglio, attenzione per i propri collaboratori. Caratteristiche che rendono le nostre imprese apprezzate e amate in tutto il mondo, e che in Armani hanno trovato una magnifica sintesi. Ha contribuito ad elevare le eccellenze sartoriali italiane all'internazionalità, formando generazioni di professionisti. Le sue creazioni hanno accompagnato alcuni dei momenti più significativi della mia vita. Tra questi, la cerimonia di giuramento al Quirinale come presidente del Consiglio dei ministri, che ho affrontato indossando uno dei suoi bellissimi tailleur blu navy".

"Ed è una scelta - spiega Meloni - che rifarei, perché in quel tailleur di Armani c'erano molti messaggi: difesa del Made in, innovazione, qualità, orgoglio per la propria identità. E autorevolezza. Un'Italia che può primeggiare nel mondo. La nostra Nazione non dimenticherà il suo genio, e ciò che di straordinario ha fatto per renderla un faro indiscusso di amore e passione per la bellezza", conclude.

La camera ardente - Sono centinaia, arrivate fin dalle 7 di questa mattina, le persone in coda per dare l'ultimo saluto a Giorgio Armani nel suo teatro di via Bergognone, a Milano, che ospita la camera ardente del grande stilista, aperta alle 9.

Due le file per accedere all'interno; una riservata ai dipendenti della Giorgio Armani, una alla gente comune.

Tra i primi ad arrivare il sindaco Beppe Sala, il presidente di Stellantis John Elkann con la moglie Lavinia, Gianni Petrucci presidente di Federbasket e Gianni Messina coach della squadra di basket dell'Olimpia Milano.

"Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia". È la frase di Giorgio Armani che campeggia sul grande schermo con l'immagine dello stilista nella sala dove è stata allestita la camera ardente, aperta dalle 9 alle 18 di oggi e domani.

Ad accogliere le centinaia di persone in coda numerosi mazzi di fiori bianchi che adornano i corridoi dello spazio progettato da Tadao Ando. Poi, all'interno della sala che solitamente ospita le sfilate della maison, centinaia di lanterne di carta illuminate dalla luce delle candele e quel profumo di incenso che caratterizza ogni spazio firmato Giorgio Armani.

Semplice la bara, sormontata da un mazzo di rose bianche, affiancata dal picchetto d'onore dei carabinieri e dal gonfalone del comune di Milano listato a lutto. Su un tavolino, una lastra d'alabastro con un crocifisso. In sala, lo storico braccio destro Leo Dell'Orco e altri collaboratori.

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