I giudici incrociano le braccia

Oggi è la prima di tre giornate di sciopero per una fetta della magistratura spagnola contro un progetto di riforma
MADRID - In Spagna è partita la prima di tre giornate di sciopero di una parte della magistratura, a cui aderiscono diverse tra le principali associazioni di giudici e pubblici ministeri (a eccezione di quelle di stampo progressista).
Il motivo principale della protesta è la contestazione di un progetto di riforma lanciato dall'attuale governo di centrosinistra e attualmente all'esame del Parlamento. Promosso dal ministro della Giustizia, Felix Bolanos, il disegno di legge contiene in particolare modifiche dell'accesso alle carriere giudiziaria e dei pm e dello Statuto della Procura, con la previsione di affidare ai procuratori, e non più a giudici, l'istruzione delle cause penali.
Le associazioni contrarie alla riforma ritengono che la stessa rappresenterebbe "il passo indietro più serio nel potere giudiziario degli ultimi 40 anni" e reclamano la tutela del "diritto a un giudice indipendente e imparziale", a una giustizia "europea, moderna e di qualità" e a una procura "indipendente dal governo". Tesi respinte dal ministro Bolaños, secondo cui la nuova legge consentirà inoltre l'accesso alle carriere di centinaia di giudici e pm e migliorerà la loro "formazione professionale". Giovedì scorso, il Consiglio superiore della magistratura spagnolo ha dichiarato all'unanimità questo sciopero carente di base legale, in quanto tale diritto non è previsto legalmente per questa categoria. Sono previsti servizi minimi.