Perso il 12% dei ghiacciai tra Canada, Stati Uniti e Svizzera

L'evidenza del cambiamento climatico, sempre più verso il punto di non ritorno
OTTAWA - I ghiacciai di Canada, Stati Uniti e Svizzera hanno perso il 12% del loro ghiaccio tra il 2001 e il 2024 e la velocità di scioglimento è raddoppiata negli ultimi anni. Un crollo drastico messo in luce dallo studio guidato da Brian Menounos dell'Università della Columbia Britannica Settentrionale, in Canada, e pubblicato su "Geophysical Research Letters" che sottolinea anche l'impatto negativo avuto dalle polveri in arrivo dal Sahara e da quelle prodotte dagli incendi boschivi.
«Lo scioglimento dei ghiacciai sta semplicemente precipitando a picco - ha detto Menounos - e negli ultimi quattro anni hanno perso il doppio del ghiaccio rispetto al decennio precedente. I ghiacciai stanno semplicemente crollando a picco».
Affermazioni che arrivano dalle analisi fatte attraverso indagini aeree e osservazioni a terra di tre ghiacciai nel Canada occidentale, quattro ghiacciai nel Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti e 20 ghiacciai in Svizzera, tutti di grande importanza culturale, turistica e come risorsa idrica.
Ne è emerso che si sono tutti ridotti in modo drastico e secondo lo studio l'effetto sarebbe stato peggiorato, di circa il 40%, dalla loro ridotta brillantezza, la cosiddetta albedo, ossia la capacità di riflettere la luce solare.
Fenomeno che ha visto un picco tra il 2021 e il 2024, in Nordamerica a causa dei violenti incendi verificatisi in questi ultimi anni, in Svizzera a causa della grande quantità di polveri trasportate dal Sahara dai venti. Tutte polveri scure che hanno portato i ghiacci ad assorbire più calore del solito aumentandone lo scioglimento.
«Le nostre società dovrebbero iniziare seriamente a chiedersi quali saranno le implicazioni future dovute alla perdita di ghiaccio», ha commentato Menounos. «Dobbiamo iniziare a prepararci - ha aggiunto - per quando i ghiacciai del Canada occidentale e degli Stati Uniti saranno scomparsi».