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CINA

Allerta Usa, l'attacco a Taiwan potrebbe essere imminente

Tensioni Usa-Cina su Taiwan: «Conseguenze devastanti» in caso di invasione.
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Fonte ANSA
Allerta Usa, l'attacco a Taiwan potrebbe essere imminente
Tensioni Usa-Cina su Taiwan: «Conseguenze devastanti» in caso di invasione.

PECHINO - Gli Stati Uniti rilasciano la dichiarazione più netta su Taiwan nell'era della seconda amministrazione Trump. Il capo del Pentagono Pete Hegseth ha lanciato un duro avvertimento: un attacco all'isola della Cina «potrebbe essere imminente», punta dell'iceberg di una postura di Pechino più determinata a strappare l'egemonia in Asia, preparandosi all'uso della forza.

La risposta di Pechino è stata altrettanto netta: «Gli Usa non dovrebbero giocare con il fuoco su Taiwan» che «è una questione interna e non ammette interferenze esterne».

Hegseth, nel suo secondo viaggio in Asia da segretario alla Difesa, ha giurato che ci sarebbero «conseguenze devastanti» per la regione e per il mondo se la Cina cercasse di «conquistare» Taiwan, intervenendo allo Shangri-La Dialogue, il forum sulla sicurezza di maggior prestigio in Asia.

«È di dominio pubblico che il presidente cinese Xi Jinping ha ordinato alle sue forze armate di essere in grado di invadere Taiwan entro il 2027. L'Esercito popolare di liberazione sta preparando le sue truppe per farlo, addestrandosi ogni giorno». Ma il presidente Donald Trump «ha anche affermato che la Cina comunista non invaderà Taiwan sotto la sua supervisione. Il nostro obiettivo è prevenire la guerra, renderne i costi troppo alti e rendere la pace l'unica opzione», ha aggiunto il capo del Pentagono.

«Siamo tornati per restarci», ha detto ancora: l'Indo-Pacifico «rimane il teatro prioritario dell'America», sforzandosi di allentare i timori tra alleati e partner nella regione sull'impegno Usa a loro difesa. «Non cerchiamo conflitti con Pechino, ma non permetteremo che i nostri alleati e partner ne siano subordinati».

Tuttavia, Hegseth ha sollecitato alleati e partner ad aumentare le spese per la difesa: «È difficile credere di poterlo dire, ma gli alleati e i partner asiatici devono guardare ai Paesi europei come a un nuovo esempio», ha osservato, in merito agli impegni di maggiori sforzi finanziari emersi in ambito Nato.

L'avvertimento di Hegseth è maturato in un contesto di crescenti tensioni tra Usa e Cina su commercio, tecnologia e influenza regionale. Trump ha lanciato la guerra dei dazi contro il Dragone su cui è calata la tregua di 90 giorni da metà maggio. Venerdì il tycoon ha accusato Pechino di violazione dell'accordo in base ai ritardi cinesi nell'export di terre rare, essenziali per le produzioni hi-tech.

Mentre Hegseth pronunciava il suo discorso a Singapore, dove mancava quest'anno l'omologo cinese Dong Jun, per tutta risposta Pechino ha annunciato che la sua Marina e la sua Aeronautica stavano conducendo «pattugliamenti di prontezza al combattimento» di routine intorno alle secche di Scarborough, un gruppo di scogli duramente conteso con le Filippine.

Hegseth, infine, «ha ignorato le richieste di pace e di sviluppo dei Paesi della regione, ha propagandato la mentalità di scontro frontale tipica della Guerra Fredda, ha diffamato e attaccato la Cina e ha esagerato la 'teoria della minaccia cinese', piena di provocazioni», ha replicato a muso duro il ministero degli Esteri mandarino, annunciando la presentazione «di proteste formali agli Stati Uniti». Insomma, toni che anticipano scenari turbolenti.

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