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BELLINZONA

Smantellamento FFS Cargo, il comitato si mobilita

Conferenza stampa sul piazzale della stazione a Bellinzona. Matteo Pronzini: «Siamo preoccupati, ma determinati. Ci faremo sentire a Berna»
Comitato «No allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino»
Smantellamento FFS Cargo, il comitato si mobilita
Conferenza stampa sul piazzale della stazione a Bellinzona. Matteo Pronzini: «Siamo preoccupati, ma determinati. Ci faremo sentire a Berna»

BELLINZONA - Una conferenza stampa per fare il punto della situazione sullo smantellamento di FFS Cargo in Ticino. È quella che si è svolta questa mattina sul piazzale della stazione FFS a Bellinzona. A organizzarla il Comitato «No allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino». Presenti diversi esponenti tra cui Matteo Pronzini.

Nel corso dell'incontro sono in tutto quattro i punti toccati. Innanzitutto è stata presentata la manifestazione in programma per il prossimo venerdì 29 agosto, alle 18, a Mendrisio. Annunciata, «oltre all’importante presenza del presidente nazionale dell’Unione sindacale, svizzera (USS) il consigliere agli Stati Pierre-Yves Maillard», anche quella del «presidente nazionale del SEV, Mattias Hartwich» e di «Nara Valsangiacomo, presidente di Pro Alps, l’associazione che ha ottenuto con successo la modifica costituzionale per il trasferimento del traffico su ferrovia. Oltre a loro - viene sottolineato - hanno già annunciato la loro partecipazione diverse autorità comunali, tra cui rappresentanti della Città di Mendrisio e di Bellinzona».

L'MPS ha poi espresso forte preoccupazione «per l’atteggiamento delle FFS in merito all’offerta di posti alternativi al personale colpito dalla ristrutturazione. Da quanto abbiamo potuto constatare, le Ferrovie non stanno proponendo, come previsto dal contratto collettivo, posizioni equivalenti a quelle attualmente occupate dai dipendenti interessati».

A finire sul tavolo anche la notizia diffusa dalla RSI qualche giorno fa, secondo cui il Terminal FFS Cargo di Cadenazzo verrebbe rilevato dalla Posta svizzera. «Su questo siamo stati categorici: è difficile credere plausibile che un’azienda che negli ultimi anni ha smantellato più della metà degli uffici postali possa ora proporsi come interprete del servizio pubblico in ambito ferroviario».

Infine sono state presentate le prossime iniziative del comitato. «Martedì 9 settembre una delegazione di ferrovieri sarà a Palazzo federale per incontrare parlamentari, sia consiglieri nazionali sia consiglieri agli Stati, con lo scopo di informarli su quanto sta accadendo in Ticino. Chiederemo inoltre ufficialmente al Consiglio di Stato di accompagnarci in questa trasferta, per difendere l’occupazione nel nostro Cantone».

«Lavoro su rotaia, non traffico sulle strade»
Venerdì 29 agosto, l'appuntamento è sul piazzale della Stazione FFS di Mendrisio con il Comitato «No allo smantellamento di FFS Cargo in Ticino». Il ritrovo è fissato per le 18 e successivo corteo verso il mercato coperto, con arrivo previsto per le 18.45. Alle 19 inizieranno i discorsi delle personalità presenti.

Aderiscono al Comitato: SEV, VSLF, Transfair, UNIA, VPOD, Syndicom, USS - Ticino e Moesa, Sindacato Svizzero dei Mass-Media SSM, Cittadini per il territorio Mendrisiotto, Associazione traffico e ambiente, la sezione ticinese del Partito socialista, Verdi e Giovani Verdi del Ticino, Movimento per il socialismo, Forum Alternativo, Partito Comunista, Più Donne, l’AlternativA - Verdi e Sinistra (Mendrisio)

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COMMENTI
 

BobLutz 1 mese fa su tio
Oggi Cargo si vanta che i dipendenti saranno trasferiti anche in Tilo, dalla padella alla brace...

tschädere 1 mese fa su tio
a me sembra che le FFS se ne fregano del ticino.devo spiegarmi per un mese intero ho aquistato dalle ffs un abonamento GA prova.in questo mese non credo ci sia una linea ferroviaria che io non abbia percorso.non ho contato sia in svizzera interna che nella parte francese tanti punti cargo sicuramente meno utili come cadenazzo o lugano bioggio.perche allora i diretivi delle sbb non prendono in considerazione di chiudere anche questi posti.io penso che i nostri rapresentanti sia politici sia ferrovieri/e non si siano svegliati.
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