Le Ferrovie su FFS Cargo: «Il Ticino è importante. La chiusura di Chiasso? Non è nei piani»

Una presa di posizione per tentare di chetare il clima rovente e fare chiarezza: «Il traffico merci è in rosso di 80 milioni l'anno, bisognava agire».
BELLINZONA - Ha fatto molto discutere - e sta continuando a portare a reazioni sentite, anche da parte delle istituzioni - la decisione delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) di smantellare una parte del settore FFS Cargo in Ticino.
Una razionalizzazione, questa, che nel nostro cantone costerà 40 posti di lavoro entro la fine del 2025 ma non porterà a nessun licenziamento, confermano le FFS che oggi hanno voluto prendere la parola per motivare una scelta dolorosa e dal forte «impatto emotivo» legata a «una trasformazione necessaria» che vuole garantire l'efficienza (anche in termini di costi) del trasporto delle merci su rotaia.
«Attualmente il segmento Traffico merci delle FFS è in perdita, ha un deficit strutturale di 80 milioni di franchi l’anno e dispone di locomotive e carri merci obsoleti. L’obiettivo è arrivare ad avere un traffico merci su rotaia economicamente autosufficiente, come richiesto dalla Confederazione in veste di proprietaria. Va ricordato, infatti, che il traffico merci in Svizzera non è un’offerta di servizio pubblico. Con un traffico merci finanziariamente sano, il trasporto ecologico delle merci su rotaia è garantito anche a lungo termine», spiegano le Ferrovie che manterranno attiva solo la tratta Dietikon-Stabio.
Sui dipendenti di FFS Cargo che perderanno il loro lavoro: «Dei circa 40 collaboratrici e collaboratori ticinesi interessati nessuno sarà licenziato. Le FFS stanno cercando soluzioni all’interno dell’azienda per ricollocare il personale coinvolto. A fronte dell’andamento demografico, presso FFS Infrastruttura, TILO ma anche altre sedi della Svizzera, c’è grande necessità di personale specializzato con una buona formazione, come ad esempio macchiniste e macchinisti. In questo contesto le FFS agiscono naturalmente nel rispetto del CCL», aggiungono.
Riguardo a un presunto “accanimento” nei confronti del Ticino, le FFS smentiscono nettamente: «Il Cantone è e rimane una regione importante per il traffico merci e viaggiatori. Negli ultimi cinque anni, le FFS hanno creato 260 nuovi posti di lavoro in Ticino. Il Gruppo continua a investire, ad esempio con la costruzione del Nuovo stabilimento industriale ferroviario di Arbedo-Castione dove sono previsti almeno 360 posti di lavoro e 80 posti di formazione. In Ticino le FFS impiegano in totale circa 2'200 persone».
E rispetto alla “resistenza” riscontrata nel nostro cantone: «Le FFS prendono molto sul serio le preoccupazioni del personale, delle parti sociali e del mondo politico e mantengono con questi interlocutori un contatto costante. Comprendono le domande e le preoccupazioni e sono consapevoli della propria responsabilità in Ticino. Anche in futuro, le FFS resteranno un buon datore di lavoro e offriranno posti di lavoro qualificati, garantiranno un traffico merci rispettoso dell’ambiente e contribuiranno al trasferimento del traffico sull’asse nord-sud».
Un'ultima parola sulla voce dello smantellamento dello stabilimento di Chiasso: «Non ci sono ipotesi di chiusura. Dal 2023 a Chiasso è in funzione un nuovo stabilimento per la manutenzione della flotta del traffico merci. È e rimarrà uno stabilimento importante per le FFS».


