«Il lupo? Un disastro. Zali ha fallito clamorosamente»

Piero Marchesi e Fiorenzo Dadò, presidenti di UDC e Centro, attaccano il consigliere di Stato e chiedono al governo un intervento urgente: «Zali non vuole agire? Gli venga ritirata la gestione del lupo»
BELLINZONA - Da un lato i presidenti dell'UDC e del Centro, Piero Marchesi e Fiorenzo Dadò; dall'altro Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio. E in mezzo: il lupo. O meglio, la sua gestione. «Un disastro», si legge in una nota firmata a quattro mani, «che ricade interamente» sul ministro leghista.
I due presidenti apparecchiano la discussione con i numeri. «Impietosi». Tra il 1° febbraio 2024 e il 31 gennaio 2025, «il Vallese ha abbattuto 35 lupi, i Grigioni 48, mentre in Ticino solo 3», scrivono a corredo del loro j'accuse. E si rivolgono quindi al Consiglio di Stato chiedendo di intervenire. Di imporre «misure concrete e tempestive, rendendole pubbliche» perché «non possiamo più tollerare che il suo disinteresse e disprezzo continui a compromettere la sicurezza dei nostri agricoltori e il futuro delle regioni periferiche».
L'attacco di Marchesi e Dadò arriva sfruttando la "sponda" offerta ieri dal Mattino della Domenica, che ha dedicato la prima pagina alla situazione «fuori controllo» del lupo nel nostro cantone. Anche in via Monte Boglia si aspettano «un deciso cambio di passo da parte del Diparitmento del Territorio e del suo direttore».
«Diversamente da Zali, noi difendiamo chi vive nelle periferie e nelle valli», scrivono i due presidenti di UDC e Centro. E, proseguono, «se il Direttore del DT non è in grado o meglio, non vuole agire, il Consiglio di Stato deve allora intervenire rapidamente, ritirandogli le competenze in merito alla gestione del lupo. Non è il momento per altri mini arrocchi o ulteriori pasticci organizzativi, ma per un’azione decisa a tutela di un settore economico importante per il cantone».