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LUINO / LUGANO

Accoltellamento a Luino, il figlio confessa il delitto

Il giovane, che da oggi è assistito dall'avvocato Eugenio Losco, comparirà nei prossimi giorni davanti al giudice per la convalida del fermo.
Imago
Fonte ats
Accoltellamento a Luino, il figlio confessa il delitto
Il giovane, che da oggi è assistito dall'avvocato Eugenio Losco, comparirà nei prossimi giorni davanti al giudice per la convalida del fermo.

LUINO / LUGANO - Prima la lite, poi le coltellate mortali. Il 25enne residente a Lugano, sottoposto a fermo per l'omicidio del padre adottivo, manager luganese di 57 anni, ha ammesso di aver accoltellato a morte il genitore nella casa di Luino (Varese), in via Vittorio Veneto, dove da meno di due anni vive la madre, avvocatessa a Lugano.

La confessione - Sentito nella notte dai carabinieri della compagnia di Luino e dal pubblico ministero di Varese che coordina le indagini, il giovane avrebbe smesso di parlare subito dopo avere confessato il delitto. Negare di aver accoltellato il padre a morte, del resto, sarebbe stato impossibile, dal momento che l'aggressione è avvenuta sotto gli occhi di madre e fratello (già ascoltati dagli inquirenti).

La lite all'ora di cena - La lite culminata con l'omicidio è avvenuto all'ora di cena, poco dopo le 19.30. Il 25enne, assalito da una rabbia incontenibile, ha afferrato un grosso coltello da cucina minacciando la madre e scagliandosi poi contro il genitore. Una scena concitata, violenta, durata pochi minuti: i fendenti sferrati e il fratello minore del ragazzo - anche lui adottato come un terzo ragazzo, non presente in quel momento - che interviene in difesa del padre rischiando di essere ferito a sua volta.

Militante anarchico - Il 25enne a questo punto si è allontanato dall'abitazione mentre il fratello minore, disperato, lo insegue motivato a non lasciarlo scappare e riuscendo a bloccarlo a poche centinaia di metri di distanza dall'abitazione. I carabinieri arrivano insieme alle ambulanze e all'automedica mentre i due lottano. Soltanto a quel punto il giovane viene bloccato e ammanettato. Il ragazzo è un giovane militante anarchico, rifiuta l'autorità costituita, rifiuta (o almeno tenta di farlo) persino gli avvocati difensori.

I problemi in passato - È un giovane definito problematico da chi lo conosce: da minorenne si era allontanato quattro volte dalla casa dei genitori adottivi, nel 2019 viene arrestato a Torino per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, sempre di matrice anarchica, mentre a Varese finisce a processo per non aver ottemperato a un foglio di via.

I test tossicologici - Il giovane, che da oggi è assistito dall'avvocato Eugenio Losco, comparirà nei prossimi giorni davanti al giudice per la convalida del fermo. Il 25enne è stato sottoposto a test tossicologici.

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