Accoltellamento a Luino, il 25enne era più volte scappato di casa

Ci sono alcuni nomi noti tra i protagonisti del delitto consumatosi nel comune italiano di confine.
LUGANO/LUINO - Ci sono alcuni nomi noti nella tragica vicenda consumatasi ieri sera a Luino. Uno di questi è quello del 25enne che ha sferrato la coltellata al padre adottivo, un 57enne luganese, direttore finanziario di un'agenzia che si occupa di assicurazioni, previdenza e finanziamenti ipotecari.
Il giovane, nell'ultimo decennio, era balzato più volte agli onori delle cronache per diverse fughe da casa (ce ne risultano almeno quattro), oltre che per essere stato protagonista (poi arrestato) dei disordini registrati nel febbraio del 2019 durante una manifestazione di protesta per lo sgombero di un ex Asilo occupato da anarchici (tra cui lo stesso 25enne) in quel di Torino. Ancora più di recente era stato condannato in primo grado a un anno di reclusione per violazione dell'obbligo di dimora.
Anche lui come il fratello (entrambi figli adottivi), viveva con il padre a Lugano. Tutti e tre, ieri, si erano recati nell'appartamento al primo piano della palazzina di Luino per far visita alla madre/ex moglie, nota avvocata del Luganese, specializzata nella tutela dei rifugiati, da poco trasferitasi nel comune di confine, come già riferiscono i media italiani.
Ciò che non è chiaro in tutta questa vicenda sono le ragioni che hanno spinto il ragazzo 25enne a infliggere il colpo letale al genitore. Una coltellata soltanto, ma in grado di uccidere l'uomo prima dell'arrivo dei soccorsi, risultati vani. I carabinieri attribuiscono quanto accaduto a una lite nata per «futili motivi».
Nel frattempo il ragazzo si era già allontanato dall'abitazione, Il fratello lo avrebbe però seguito. Da lì una colluttazione, terminata con l'arrivo dei carabinieri che hanno bloccato i due immobilizzandoli a terra.
In tutto questo, l'avvocata luganese avrebbe accusato un malore dovuto allo shock per quanto accaduto.
Il 25enne, invece, si trova ora in caserma ed è in stato di fermo in qualità di indiziato del delitto. La salma, intanto, è stata messa a disposizione del medico legale di Varese che si dovrà occupare di eseguire l'autopsia.