Smantellamento FFS Cargo, Ducrot fissa l'incontro con il comitato

In una lettera viene proposto dopo la seconda metà di novembre. Ma la delegazione contraria richiede di accorciare i tempi
BELLINZONA - «Siamo lieti di accogliere il comitato a Berna per un incontro, al fine di illustrare nuovamente la situazione attuale, informarvi sui prossimi passi e condurre con voi il dialogo». A dirlo è il ceo di FFS, Vincent Ducrot che in una lettera risponde al Comitato "No allo smantellamento di FFS Cargo". Nella missiva viene proposto un incontro, dopo la seconda metà di novembre, poiché - si legge - entro tale data «disporremo di informazioni più concrete e aggiornate che riteniamo possano essere di vostro interesse. In questo modo potremo garantire che l'incontro si svolga con il massimo grado di chiarezza e completezza possibile».
Pronta la replica del comitato che chiede di anticipare l'incontro, in quanto questione «urgente» da affrontare «in un tavolo di discussione».
Ducrot nero su bianco ribadisce: Come già più volte assicurato ai partner sociali, al governo cantonale e anche direttamente ai collaboratori, rispettiamo pienamente le regole definite a tale scopo nel contratto collettivo di lavoro e nel Ticino non vi saranno licenziamenti. Possiamo assicurarvi che le FFS, nonostante le attuali grandissime sfide, in particolare a causa della qualità delle linee in Germania, intendono continuare a contribuire alla politica di trasferimento del traffico. Anche nel trasporto merci interno siamo molto lieti di continuare a fornire prestazioni di trasporto in tutta la Svizzera, nella misura in cui possiamo garantirle in modo economicamente sostenibile entro il nuovo quadro stabilito.
Il comitato nella sua replica sottolinea ancora i punti foschi della faccenda, tra cui «le testimonianze di macchinisti e impiegati il cui futuro professionale non chiaro e univoco». E ancora: «Ci sono chiarimenti che vorremmo avere in tempi brevi su possibili ristrutturazioni e perdite di posti di lavoro anche nel settore del personale del traffico viaggiatori. Il Ticino non può subire altri colpi di questa natura in un momento di difficoltà economica». Oltre al fatto che «le decisioni di smantellamento di FFS Cargo avranno come conseguenza logica e nel breve termine, il riversamento di mezzi pesanti sulle strade ticinesi, con le immaginabili conseguenze negative sulla salute e sulla qualità della vita delle regioni più esposte, in particolare il Mendrisiotto e la Leventina».