Omicidio di Morbio Inferiore: il 68enne resta in carcere, respinto il ricorso

Il Tribunale federale respinge il ricorso dell’uomo accusato dell’omicidio della cognata
Non ci sarà nessuna scarcerazione per il 68enne accusato di aver ucciso la cognata a Morbio Inferiore lo scorso 26 novembre. L’uomo, detenuto da mesi in regime di carcerazione preventiva, aveva presentato ricorso al Tribunale federale, dopo che già la Corte dei reclami penali del Tribunale d’appello aveva respinto una sua precedente richiesta. Anche quest’ultima istanza ha però confermato la misura restrittiva della libertà. Il contenuto della sentenza del Tribunale d’appello è stata reso noto dal CdT.
L’imputato – residente nella regione – è accusato di assassinio, in subordine di omicidio intenzionale, ma la sua richiesta di scarcerazione non contesta direttamente i gravi indizi a suo carico. Secondo quanto emerge dalla sentenza del Tribunale federale, il ricorrente ha motivato la sua istanza sostenendo di essere “non imputabile” per motivi psichiatrici, come emergerebbe da una perizia ordinata durante le indagini.
La perizia in questione – che la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis vorrebbe far riesaminare da un secondo esperto – conclude che l’uomo avrebbe agito in un momento di violenta scarica emotiva, tale da annullare la sua capacità di agire, sebbene mantenesse una “capacità di valutazione scemata in misura lieve-media”. Di conseguenza, l’esperto ha suggerito la non imputabilità dell’imputato da un punto di vista psichiatrico-forense.
Tuttavia, né la Corte cantonale né il Tribunale federale ritengono che ci siano le condizioni per una scarcerazione anticipata. I giudici sottolineano che l’eventuale grado di imputabilità e la relativa sanzione potranno essere valutati solo nel processo di merito. Un’eccezione alla carcerazione preventiva può essere concessa solo in quei rari casi in cui sia già evidente che non potrà essere applicata né una pena né una misura privativa della libertà. Non è questo il caso. Conclusione: il ricorso è stato respinto e l’uomo resta dietro le sbarre in attesa di giudizio.