«Zali ci ignora imponendo un progetto destinato al fallimento»

La reazione al nuovo progetto per la Circonvallazione Agno-Bioggio non tarda ad arrivare, ed è feroce: «Qui si vuole salvare solo la faccia. Questa versione è peggiorativa e non condivisibile».
NEGGIO - Le critiche attese non hanno tardato arrivare. La presentazione del nuovo progetto per la Circonvallazione Agno-Bioggio è stata infatti accolta con «profonda indignazione e sconcerto» dal Comitato della Conferenza dei Sindaci del Malcantone.
Che il tracciato in superficie non sarebbe piaciuto a tutti, d'altra parte, di direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali, l’aveva previsto. Tuttavia i sindaci interessati si dicono ignorati, non essendo stato preso in considerazione «il chiaro e unanime invito di sospendere l’iter e rivalutare la variante interrata del progetto».
Con una lettera ufficiale datata 16 maggio 2025, infatti, la Conferenza aveva chiesto «con argomenti puntuali e di sostanza» di non procedere al licenziamento del Messaggio nella versione attuale, giudicata «peggiorativa e non condivisibile». «Non solo Zali non ha accolto la richiesta, ma non si è nemmeno degnato di rispondere ai Sindaci, dimostrando ancora una volta una totale mancanza di ascolto e di rispetto istituzionale verso i rappresentanti dei Comuni interessati».
«Non è più un segreto che il progetto attuale non è quello che il Consigliere di Stato avrebbe voluto portare avanti, come lui stesso ha ammesso pubblicamente - sottolineano in una lunga presa di posizione poco dopo la presentazione del nuovo progetto -. E certamente non è quello che vogliono i Comuni e il territorio. A maggior ragione ci chiediamo perché si ostini a spingere un progetto che egli stesso sa essere privo del necessario consenso e destinato a essere osteggiato da Comuni e da ricorrenti».
In questo contesto, il Comitato dei Sindaci contesta con fermezza anche l'ipotesi di sottoporre il progetto a un sondaggio limitato ai soli cittadini di Agno, Bioggio e Magliaso. «La circonvallazione è da sempre definita un progetto per l’intero Malcantone, territorio che ne subirà in pieno sia le conseguenze positive che quelle negative. È dunque inaccettabile e discriminatorio restringere l’espressione della popolazione a tre soli Comuni. Se sondaggio deve essere, allora sia esteso all’intero Malcantone, così da rispettare il principio democratico e rappresentare correttamente la volontà dell’intera regione interessata».
Per il Comitato dei Sindaci, l’obiettivo politico di Zali è solo quello di «salvare la faccia, potendo dire di aver fatto il proprio dovere con il licenziamento del Messaggio, per poi scaricare la responsabilità di un probabile fallimento sui Comuni». «Il risultato di questa testardaggine sarà che il Malcantone rischia di dover attendere altri 40 anni prima di vedere una soluzione concreta, anche solo parziale, ai noti e gravi problemi di traffico. Se il progetto presentato in data odierna venisse bocciato dal Gran consiglio o dal popolo, non ci sarà altro progetto per decenni», viene fatto notare.
Da qui l'intenzione di «attivarsi con determinazione per sensibilizzare le Commissioni competenti del Gran Consiglio, affinché il progetto venga fermato e rimandato al Dipartimento». «È necessario che si approfondisca seriamente la variante interrata, l’unica soluzione tecnicamente ed ambientalmente sostenibile, e che si obblighi finalmente il DT a fare il proprio dovere chiedendo i contributi federali a Berna, cosa che sino ad oggi si è sempre rifiutato di fare, nonostante l’apertura dimostrata dal DATEC in risposta alle nostre sollecitazioni», conclude la nota.




























