Giustizia senza frontiere, Berna dice «Sì» al protocollo CEAG
Questa convenzione, indica il governo in una nota odierna, è un trattato del Consiglio d'Europa
BERNA - La cooperazione internazionale in materia penale in Europa va modernizzata. Con questo obiettivo, il Consiglio federale ha deciso che in occasione della conferenza informale dei ministri della giustizia, che si terrà a Malta il 18 e il 19 settembre, la Svizzera firmerà il terzo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale (CEAG).
Questa convenzione, indica il governo in una nota odierna, è un trattato del Consiglio d'Europa. La CEAG si fonda sulla convinzione che il perseguimento penale vada condotto nel rispetto dei diritti individuali, che includono la garanzia di un processo equo, la proporzionalità dell'ingerenza statale e la protezione dall'arbitrio, viene ricordato.
La CEAG, di cui la Svizzera è parte contraente, impone di prestarsi reciprocamente il massimo sostegno possibile nei procedimenti penali transfrontalieri, ad esempio nell'assunzione di prove quali l'interrogatorio dei testimoni, dei periti o degli imputati. Inoltre, disciplina la procedura per le commissioni rogatorie definendone le condizioni per la presentazione ed esecuzione.
Lo scorso 4 giugno, il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha adottato il terzo Protocollo addizionale alla convenzione (PAIII CEAG). Esso mira a rendere più efficiente la lotta transfrontaliera alla criminalità e a garantirne la compatibilità con i diritti dell'imputato. Tiene tra le altre cose conto degli sviluppi tecnologici dei mezzi di comunicazione, introducendo nuove possibilità per la trasmissione elettronica.
Dopo la firma a Malta, l'esecutivo elaborerà un avamprogetto da porre in consultazione. Infine, sarà il Parlamento a decidere in merito alla ratifica del PAIII CEAG.
