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VALLESE

Bimbo di sette anni aggredito da un cane poliziotto: «È traumatizzato»

Dopo l'aggressione l'animale è tornato dal proprietario, il vicino di casa della vittima. Il padre lotta per la soppressione: «Mio figlio non è al sicuro».
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Fonte Walliser Zeitung
Bimbo di sette anni aggredito da un cane poliziotto: «È traumatizzato»
Dopo l'aggressione l'animale è tornato dal proprietario, il vicino di casa della vittima. Il padre lotta per la soppressione: «Mio figlio non è al sicuro».

SION - Prima il morso e poi gli incubi. La storia riportata dal portale Walliser Zeitung risale al novembre del 2024, ma il ricordo di quel trauma è ancora ben presente nella memoria del bimbo di sette anni gravemente ferito da un cane poliziotto.

L'aggressione - Tutto accade in pochi istanti. Il cane del vicino, un giovane agente della polizia vallesana, si scaglia contro il bambino e lo morde alla testa. Solo l’intervento del padre del proprietario dell'animale evita il peggio.

La vittima viene portata in ospedale dove verrà sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza. La cartella clinica parla di «ferite multiple alla testa, di un braccio rotto e di altre lesioni su tutto il corpo».

Dopo il ricovero, il trauma - È però solo l’inizio di un calvario. Il bimbo si riprende dalle ferite ma non dallo shock. Già, perché l’animale, dopo tre mesi, viene riconsegnato al suo proprietario. «Mio figlio è traumatizzato», spiega il padre al quotidiano vallesano. «Continua a ripetere: “Quel cane vuole uccidermi”. Di notte sogna che il diavolo lo insegue. Dall’incidente non ha più trovato pace».

Dall’incidente, il padre sta affrontando una battaglia legale per la soppressione dell’animale. In Vallese però un cane aggressivo può essere soppresso solo a determinate condizioni. È necessaria la valutazione di un veterinario indipendente, senza la quale il veterinario cantonale non può sopprimere l'animale.

Niente soppressione - Ed è proprio su questo aspetto che si è sviluppata la vicenda. Secondo il rapporto, una valutazione esterna effettuata da un veterinario specializzato in medicina comportamentale ha concluso che il cane può continuare a vivere. La ragione? L’animale è stato classificato come “correggibile”.

Una valutazione che, secondo le indiscrezioni raccolte dal giornale vallesano, si scontrerebbe con quanto deciso dal veterinario cantonale. «Quando, come in questo caso, un cane viene restituito, vengono disposte misure sufficientemente severe da impedire il ripetersi dell'accaduto», ha spiegato lo stesso veterinario cantonale senza però fornire ulteriori dettagli a causa del segreto professionale.

Polizia e cartella clinica - Ma non è tutto. La polizia ha registrato l’incidente come una «lesione lieve», sebbene i medici dell’ospedale lo abbiano classificato come una lesione grave. Nel rapporto, Simon Fluri, primario di pediatria presso il Centro ospedaliero dell’Alto Vallese, afferma: «Qualsiasi perizia medica e qualsiasi giurista confermeranno che si è trattato di una lesione grave, con possibili conseguenze psicologiche».

Il padre, nel frattempo, ha sporto denuncia in pretura. «Quel cane ha ferito gravemente un bambino di sette anni. Devo sapere se e in che modo i miei figli saranno protetti da quell’animale in futuro».

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