Starbucks, il sogno americano in Svizzera lascia o... raddoppia?

Il gruppo ha deciso di chiudere alcune filiali ma conferma di volersi espandere. «L'apertura a Interlaken ne è la prova»
BERNA - È uno dei simboli dell'America, la possibilità di prendersi un caffè e un muffin proprio come a New York. Starbucks ha annunciato alcune chiusure che interessano anche la Svizzera, ma al tempo stesso ha confermato che la Confederazione è un mercato cruciale su cui vuole investire.
La strategia di Niccol - Il colosso americano ha scelto di dire addio ad alcune filiali elvetiche, una decisione che si inserisce nella strategia globale lanciata dal CEO Brian Niccol. L'obiettivo è puntare su punti vendita redditizi, tagliandone altri che lo sono meno.
Cinque filiali aperte nel 2025 - Questo non vuol dire che il mercato svizzero non sia importante, anzi. Il gruppo ribadisce la volontà di espandersi e di aprire nuove sedi, prima tra tutte quella di Interlaken. Uno dei sogni era «poter raggiungere Starbucks direttamente con la funivia» e le chiusure non lo hanno fatto tramontare. «Nel 2025 abbiamo già aperto cinque nuovi punti vendita in Svizzera. L’apertura prevista a Interlaken all’inizio del 2026 conferma la nostra intenzione di continuare a crescere», ha detto una portavoce.
Poche informazioni sulle chiusure - Non si sa quali filiali saranno interessate dalle chiusure né quanti saranno i dipendenti coinvolti. Starbucks cercherà di riassorbirne il maggior numero possibile, spostandoli in altre sedi, e di sostenere gli altri, con pacchetti di uscita e programmi di supporto.