Decorazione con nonnismo in caserma: 22 militi feriti, condannati gli ufficiali


In totale 13 persone sono state ritenute colpevoli dal Tribunale militare, tra le quali anche l'allora comandante: «Mi assumo le mie colpe, non volevo pensassero fossi troppo gentile».
In totale 13 persone sono state ritenute colpevoli dal Tribunale militare, tra le quali anche l'allora comandante: «Mi assumo le mie colpe, non volevo pensassero fossi troppo gentile».
COLOMBIER (NE) - Durante una cerimonia presso la scuola reclute di Colombier (NE), una comandante ha incoraggiato gli ufficiali a colpire le reclute con dei pugni. Ora la donna e dodici ufficiali sono stati condannati dal tribunale militare.
Tutto risale a un venerdì sera di aprile del 2018: gli appartenenti alla fanteria hanno ricevuto nella corte d'onore della caserma di Colombier il loro distintivo da soldato e il grado.
Durante la cerimonia, le reclute venivano chiamate una per una, ricevevano il distintivo e poi gli ufficiali davano loro un pugno sul distintivo, riportano i giornali di CH Media.
Ufficiali hanno colpito con «rabbia e odio» - La comandante avrebbe spinto gli ufficiali ad agire dicendo: «Tollero fino a due clavicole rotte». L'atmosfera inizialmente festosa è poi cambiata, come hanno dichiarato successivamente soldati e ufficiali non coinvolti. All'improvviso gli ufficiali avrebbero iniziato a colpire i subordinati con «rabbia e odio».
Nei giorni successivi 22 soldati sono stati curati dal medico di truppa. Lamentavano dolori, ematomi e due di loro in particolare presentavano segni di costole rotte. Una recluta respirava a fatica e un soldato è stato portato in una clinica d'emergenza. Per 14 uomini il medico di truppa ha rilasciato dispensa e ha presentato denuncia penale.
Il tribunale militare supremo ha condannato la comandante e dodici ufficiali a pene pecuniarie sospese di quindici aliquote giornaliere e a multe di quattrocento franchi.
La comandante, secondo quanto dichiarato in aula, voleva dimostrare durezza nello svolgimento del duro addestramento, temendo di essere considerata «troppo gentile» o «non abbastanza combattiva». In tribunale si è assunta la responsabilità dell'accaduto.
Gli ufficiali non si assumono la responsabilità - La giustizia militare scrive nella sentenza sulla donna, oggi 35enne e ufficiale di carriera con il grado di maggiore, che si è trattato di un «incidente spiacevole in una carriera militare altrimenti esemplare».
Gli ufficiali hanno dichiarato che i soldati erano d'accordo nel subire i colpi e che si trattava di una tradizione di lunga data. Il tribunale militare ha risposto che i soldati non si sono opposti a causa della pressione di gruppo.
Inoltre, gli ufficiali avrebbero disturbato il servizio perché i soldati sono rimasti feriti. «Azioni di questo tipo rappresentano chiaramente un attacco alla personalità dei soldati feriti e violano chiaramente i regolamenti di servizio dell'esercito», ha affermato il tribunale militare supremo.