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ARGOVIA

Pugno all'arbitro: «Spero in un divieto di accesso nazionale. Noi non possiamo fare niente»

Il presidente della Federcalcio Argovia sull'episodio di sabato diventato virale. «Mi dispiace per il ragazzo, non verrà sanzionato. Ma il padre sarà denunciato».
TeleZüri
Fonte Blick
Pugno all'arbitro: «Spero in un divieto di accesso nazionale. Noi non possiamo fare niente»
Il presidente della Federcalcio Argovia sull'episodio di sabato diventato virale. «Mi dispiace per il ragazzo, non verrà sanzionato. Ma il padre sarà denunciato».

SCHÖFTLAND - Cosa accadrà al genitore che ha sferrato un gancio sinistro a un arbitro durante una partita di calcio giovanile a Schöftland AG, sabato scorso. Il filmato ha fatto il giro del web, costringendo il figlio dell'uomo a tentare di giustificare la furia del padre, derivata da un cartellino rosso non assegnato.

Non essendo tesserato, non potrà essere sanzionato dalla federazione. Solo il club in cui gioca il giovane può proibirgli l'accesso al campo, ha spiegato il presidente della Federcalcio Argovia Luigi Ponte.

«Vorrei un divieto di entrata nazionale» - «Abbiamo le mani legate, non si tratta di un tesserato, ma di uno spettatore: i nostri strumenti sono limitati. Ho consigliato al FC Villmergen di emettere un divieto di accesso ai campi», sottolinea Ponte, dicendosi scioccato da «un gesto inspiegabile e inaccettabile!». «Non c’è alcuna giustificazione per un simile comportamento!», aggiunge suggerendo il divieto di accesso a tutte le strutture calcistiche nazionali.

I fatti - Il genitore ha aggredito il direttore di gara, arrivando a mettergli le mani addosso, per un fallo ai danni del figlio non punito con l’espulsione dell'altro giocatore.

Le scuse che non sono arrivate - Colpisce il fatto che l'uomo non si sia scusato con nessuno. «Non ha contattato né l’arbitro, né il club, e nemmeno la federazione. Ovviamente le scuse non cancellerebbero tutto, ma sarebbero segno di consapevolezza e pentimento». Ponte è dispiaciuto soprattutto per il ragazzo che, assicura, non riceverà alcuna sanzione.

L'arbitro vuole denunciare, Ponte è con lui - Il presidente della Federcalcio, intanto, ha già avuto un confronto con l'arbitro, che risulta ancora molto scosso. «Speriamo che continui a lavorare con noi: è un uomo appassionato. La nostra federazione lo proteggerà». Appoggia quindi a pieno la sua intenzione di sporgere denuncia.

«Casi rari ma che feriscono» - Nella sua carriera decennale, prima da arbitro e poi da dirigente, di situazioni simili ne ha affrontate poche: «Sono episodi isolati, ma fanno male.»

«Ero sotto shock» - Contattato da "TeleZüri", l'arbitro conferma il turbamento per quanto accaduto: «In quel momento ero già sotto chock, non me l'aspettavo affatto». Nei suoi dieci anni d'esperienza, non è nuovo a discussioni post partita, ma lo addolora la deriva di sabato. «Una cosa del genere non dovrebbe proprio succedere su un campo da calcio. Stiamo parlando di un hobby che coltiviamo per divertimento».

«Dicono che dovremmo essere espulsi» - Secondo la famiglia dell'aggressore (50 anni), la situazione sarebbe degenerata dopo uno spinto dato dall'arbitro. La famiglia in questi giorni è stata inondata di commenti xenofobi: «C'è gente che dice che dovremmo essere espulsi», ha raccontato al Blick la sorella 21enne del giovane giocatore.

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