Quanto è ancora svizzera la Posta?

Programmatori a Lisbona, aziende di logistica in Italia: l'attenzione della politica sul gigante giallo
ZURIGO - La decisione di andare a cercare fuori dai confini svizzeri - in Portogallo - 200 informatici ha riacceso il dibattito attorno alla Posta e alla presunta perdita del carattere identitario che in alcuni ambienti della politica gli si rimprovera
Ne parla in un articolo il Tages-Anzeiger, che fa riferimento anche alle esternalizzazioni legate alle aziende di logistica in Italia.
Mentre i sindacati chiedono chiarezza e - come scrive il Tagi - «la Posta mantiene il 95% di tutti i posti di lavoro in Svizzera», in Parlamento il tema è oggetto di discussione.
Il consigliere federale dell'UDC Albert Rösti - responsabile del dossier - nel question time ha dovuto rispondere alla domanda posta dal Consigliere nazionale vallesano Jean-Luc Addor, che chiedeva «quanto sia ancora svizzera la Posta», avanzando il timore che «si stia trasformando in una sorta di multinazionale».
«Non è molto rassicurante e nemmeno sano per un'azienda statale che è di proprietà al 100 percento della Confederazione» ha rimarcato.
La creazione di una sede IT a Lisbona non fa dormire sonni tranquilli al consigliere, che chiede di fermare il progetto in terra portoghese. « Altrimenti, un giorno potremmo togliere la parola "Svizzera" dal nome della Posta» ha aggiunto polemicamente.
La consigliera nazionale liberale radicale di Friburgo Nadine Gobet - riporta il Tagi - chiede alla Posta «di impiegare il suo personale informatico in Svizzera e non all'estero. Non capisco perché il capitale messo a disposizione dal contribuente svizzero dovrebbe consentire la creazione di numerosi posti di lavoro in Paesi terzi come il Portogallo» ha aggiunto.
L'altra lamentela riguarda il fatto che il gigante giallo «detiene ormai partecipazioni di maggioranza in 41 aziende estere, tra cui in India e negli Stati Uniti. Si tratta spesso di filiali estere di aziende svizzere di software che la Posta ha acquisito».
Ma anche nel settore della logistica «la Posta ha acquistato aziende estere per facilitare il traffico merci transfrontaliero».
Secondo il rapporto di gestione 2024 - riporta il quotidiano zurighese - la Posta «ha realizzato all'estero un fatturato di 905 milioni di franchi. Si tratta di un aumento di 194 milioni di franchi rispetto al 2023».
I sindacati temono un'ondata di delocalizzazion ma dal gigante giallo respingono critiche e timori, che giudica infondati.
Al Tagi, un portavoce di Posta dichiara che su 36mila e 890 posti a tempo pieno, circa il 95 percento si trova in Svizzera. Il 90 percento del fatturato è realizzato in Svizzera».
L'azienda - ribatte Posta - «opera all'estero solo quando ha senso per la clientela. Attraverso le sue filiali estere nel traffico delle merci transfrontaliero, la Posta si collega a nodi logistici che riducono i tempi di consegna. Attualmente non sono previste ulteriori acquisizioni all'estero. Piuttosto, la Posta si concentra sull'integrazione delle aziende acquisite nel gruppo» conclude.


