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BASILEA

Cercasi anoressici, scoppia la polemica a teatro

In vista di uno spettacolo su Giovanna d’Arco, la direzione ha pubblicato un annuncio rivolto a non professionisti «che non abbiano un peso normale e siano in trattamento terapeutico».
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Cercasi anoressici, scoppia la polemica a teatro
In vista di uno spettacolo su Giovanna d’Arco, la direzione ha pubblicato un annuncio rivolto a non professionisti «che non abbiano un peso normale e siano in trattamento terapeutico».

BASILEA - Il Theater Basel è finito al centro delle critiche per un’audizione destinata a persone affette da anoressia. In vista di una nuova produzione su Giovanna d’Arco, la direzione aveva infatti pubblicato un annuncio rivolto esplicitamente a non professionisti con disturbi alimentari e sottopeso, invitandoli a partecipare alle rappresentazioni.

L’annuncio e le reazioni - «Cerchiamo persone che non abbiano un peso normale e siano in trattamento terapeutico», si leggeva in un’e-mail inviata a specialisti del settore. L’iniziativa prevedeva la partecipazione per sette mesi a più repliche dello spettacolo.

La notizia, riportata dalla Basler Zeitung, ha suscitato dure reazioni. Un rappresentante di un’associazione di genitori ha parlato di «una pratica irresponsabile e profondamente immorale, vicina allo sfruttamento».

Anja Müller, psichiatra infantile a Basilea, ha sottolineato i rischi: «Dare un ruolo teatrale a chi soffre di anoressia equivale a mettere la malattia sotto i riflettori, con il rischio di romanticizzarla. Inoltre, chiedere interpreti espressamente sottopeso implica che non possano guarire durante tutto il periodo delle repliche».

Il passo indietro del teatro - A seguito delle critiche, il Theater Basel ha ritirato l’annuncio dal sito e annunciato un incontro con esperti e persone interessate. «L’iniziativa fa parte di un processo di ricerca artistica ancora in corso. Vogliamo un dialogo aperto e rispettoso per capire come e con chi sia possibile realizzare l’idea», ha spiegato Anja Dirks della direzione artistica.

La visione della regista - La regista belga Lies Pauwels, 57 anni, ha difeso la sua proposta. Nel concept pubblicato scrive: «Immagino una scena popolata da giovani donne che possano portare la loro esperienza di anoressia in relazione con la figura storica di Giovanna d’Arco, nota per i suoi digiuni e la sua forza di volontà. Credo che da questo incontro possa nascere qualcosa di potente».

Pauwels sostiene inoltre di aver già lavorato in passato con persone affette da disturbi alimentari, assicurando attenzione e cautela: «Non voglio sfruttare, ma integrare la vulnerabilità umana. So che è un confine sottile».

Un confine troppo sottile? - Per la psichiatra Müller, sì: «Il progetto dimostra una scarsa comprensione del disturbo e rischia di esporre i partecipanti a ulteriori pericoli».

Al momento, il Theater Basel non ha risposto alle richieste di chiarimento inviate da 20 Minuten.

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