Gli effetti delle guerre? Stiamo diventando più razzisti

I conflitti internazionali in Medio Oriente hanno intensificato la narrativa ostile su temi identitari e culturali, contribuendo a una banalizzazione ancora più marcata nella sfera pubblica del razzismo in tutte le sue forme. Berna studia una strategia
BERNA - Contro razzismo e antisemitismo, si è svolto oggi a Berna un convegno dedicato alla futura strategia nazionale. All'evento, che ha visto la partecipazione della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider e di circa 200 rappresentanti dell'amministrazione pubblica, del mondo politico e scientifico e della società civile, sono stati discussi i fondamenti e gli orientamenti centrali della strategia, la cui adozione è prevista alla fine del 2025. Dall'incontro e dalla presentazione dei due rapporti di riferimento è emerso come sia indispensabile agire, migliorando la base di dati disponibili, il rafforzamento del quadro giuridico e istituzionale e il potenziamento della collaborazione tra Confederazione, Cantoni, Comuni e società civile.
«Per la prima volta nella storia del nostro Paese stiamo lavorando all’elaborazione di una strategia nazionale contro il razzismo e l’antisemitismo», ha dichiarato Baume-Schneider, ricordando che questi due fenomeni, tutt’altro che astratti, «causano sofferenze concrete, come lo dimostrano i dati, i rapporti di monitoraggio, la ricerca scientifica e, naturalmente, le testimonianze delle persone che ne sono interessate». Secondo la consigliera federale, la strategia attualmente in elaborazione permetterà di coordinare e armonizzare l’impegno dei molteplici attori.
Due rapporti di riferimento per poter agire - Durante il convegno sono stati inoltre illustrati due rapporti di riferimento. Il primo riassume i risultati della consultazione condotta dal SLR fra il novembre del 2024 e il gennaio del 2025 tra gli uffici federali, le autorità cantonali e comunali, le commissioni extraparlamentari e gli attori della società civile e del mondo scientifico, per raccogliere le loro opinioni e aspettative in merito alla strategia. Il secondo aggiorna il rapporto del 2021 sulla «Valutazione delle misure contro l’antisemitismo adottate da Confederazione, Cantoni e Comuni», estendendo l’analisi anche al razzismo, come richiesto dalla mozione 24.4335. Entrambi i rapporti costituiranno la base per la strategia nazionale e per il piano d’azione che entrerà in vigore dal 2026.
Quadro della situazione - I risultati della consultazione fanno emergere quali siano il quadro della situazione della società attuale, descrivendola come reoccupante: «Le diverse forme di razzismo stanno peggiorando - si legge - mentre il riconoscimento del razzismo strutturale e le risposte politiche e giuridiche restano insufficienti».
Dalle osservazioni emergono alcune tendenze chiave. Molti temono che il titolo della strategia, che menziona specificamente “razzismo e antisemitismo”, possa creare una gerarchia tra le varie forme di discriminazione, auspicando invece un approccio globale e inclusivo. Il razzismo si manifesta oggi in forme complesse – strutturali, sistemiche e intersezionali – ma viene ancora trattato come una somma di episodi isolati. I discorsi razzisti e antisemiti, già in crescita prima di ottobre 2023, si sono ulteriormente normalizzati, anche per effetto delle tensioni in Medio Oriente, e la polarizzazione politica li ha resi più visibili nello spazio pubblico.
Sono state segnalate disuguaglianze e stereotipi nel mondo della formazione, con scarsa prevenzione e formazione del personale docente. Persistono discriminazioni nelle istituzioni pubbliche – sociale, polizia, giustizia e istruzione – considerate segni di disfunzioni strutturali. Il quadro giuridico non garantisce un’adeguata protezione, rendendo difficile per le vittime accedere alle vie legali e ai servizi di supporto, che restano poco conosciuti.
Carenza di dati, un ostacolo - La carenza di dati (underreporting) ostacola la comprensione del fenomeno, anche a causa di meccanismi di monitoraggio insufficienti e della scarsa promozione dei sistemi di segnalazione. Le politiche cantonali sono disomogenee e molti attori chiedono un forte impulso dalla Confederazione per coordinare e sostenere l’azione locale. Infine, il clima politico e mediatico, segnato da un dibattito polarizzato e da un aumento dell’odio online, contribuisce a diffondere stereotipi, ma i media potrebbero svolgere anche un ruolo positivo contrastando disinformazione e pregiudizi.
Il mandato del Parlamento - Nel 2024, con l’approvazione della mozione 23.4335 «Per una strategia e un piano d’azione contro il razzismo e l’antisemitismo», il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di elaborare questo nuovo strumento in stretta collaborazione con i Cantoni. L’adozione della strategia è prevista entro la fine del 2025.