Trump in un'intervista non sa chi è Keller-Sutter: «Una signora gentile ma non voleva ascoltarmi»

Intervistato dalla CNBC, Donald Trump ha parlato dei dazi contro la Svizzera. Non sapeva chi fosse Karin Keller-Sutter e ha anche minacciato l'industria farmaceutica con dazi del 250%.
WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna all’attacco dell’industria farmaceutica internazionale e annuncia una possibile escalation tariffaria sui medicinali importati: partirebbe da un piccolo dazio iniziale e arriverebbe fino al 250% entro un anno e mezzo. Tra i paesi più direttamente chiamati in causa c'è la Svizzera, rea secondo il presidente americano di "fare un patrimonio" vendendo farmaci agli USA.
«La Svizzera fa affari d’oro con i nostri medicinali» - Intervistato martedì da CNBC, Trump ha spiegato la sua posizione: «Vogliamo che i medicinali vengano prodotti nel nostro Paese». Ha quindi rinnovato la pressione sulle aziende farmaceutiche, sia americane che straniere, per ridurre i prezzi praticati sul mercato statunitense.
Nel corso della stessa intervista, ha raccontato di un recente scambio con una rappresentante svizzera, senza menzionare esplicitamente il nome della consigliera federale Karin Keller-Sutter: «Ho parlato con la premier svizzera. Era gentile, ma non voleva ascoltare – e io nemmeno la conoscevo», ha dichiarato con il suo solito tono provocatorio. Trump avrebbe contestato a Berna un disavanzo commerciale di 41 miliardi di dollari, aggiungendo: «E vorreste pagare solo l’un per cento di dazi? Le ho detto che non accadrà mai».
Ultimatum ai giganti della farmaceutica - Trump ha fissato alle multinazionali farmaceutiche, tra cui Novartis (Svizzera), Pfizer (USA) e Boehringer Ingelheim (Germania), un ultimatum di 60 giorni per abbassare i prezzi dei medicinali. Una prima scadenza di 30 giorni a maggio si era chiusa senza risultati.
A maggio, infatti, il presidente aveva già firmato un ordine esecutivo per abbassare i costi dei farmaci soggetti a prescrizione medica, denunciando il sistema sanitario tedesco come «socialista» e responsabile, a suo dire, di una concorrenza sleale. Ha inoltre accusato le aziende di vendere i farmaci sottocosto in Europa per accedere a quei mercati, salvo poi recuperare i profitti imponendo prezzi altissimi negli Stati Uniti.
Una battaglia anche geopolitica - Trump non ha risparmiato nemmeno altri Paesi: oltre alla Svizzera, ha citato Cina e Irlanda come Paesi dove si producono medicinali destinati al mercato statunitense. La minaccia dei dazi, in questo contesto, sembra inserirsi in una strategia più ampia di pressione protezionista, che mira a riportare in patria industrie strategiche.
Intanto, la Svizzera osserva con attenzione. Non è la prima volta che Trump prende di mira la Confederazione sul fronte commerciale. Questa volta, però, l’industria farmaceutica – cuore dell’economia elvetica – potrebbe davvero trovarsi in una posizione delicata.















































