Paura di annegare: in Svizzera ne soffre una persona su 6

Aumenta anche il numero delle persone che dichiara di non sapere nuotare
ZURIGO - Gli ultimi dati disponibili - forniti dalla Società svizzera di salvataggio - dicono che il numero di bambini morti annegati (dato del 2023) è il più alto da oltre un decennio.
Se a questo si somma un sondaggio dell'istituto di ricerca GfS - non ancora pubblicato e di cui il domenicale NZZ am Sonntag riporta alcune anticipazioni - secondo cui «il 17% degli adulti ha già vissuto un cosiddetto incidente da annegamento non mortale, si è trovato in acqua in una situazione in cui ha temuto di annegare» e quegli 8 svizzeri su 100 che dichiarano di non sapere nuotare, la familiarità degli svizzeri con tuffi e nuotate mostra i segni di qualche incrinatura.
«Questi dati dimostrano quanto sia importante che la popolazione non solo sappia nuotare, ma valuti anche realisticamente i pericoli» afferma al domenicale il portavoce dell'SLRG Christoph Merki. Lo preoccupa anche il fatto che «la capacità di nuotare tende a diminuire: nel 2016 era il 6%. Per questo è ancora più importante far conoscere ai bambini l'acqua e i suoi rischi fin da piccoli e le scuole svolgono un ruolo centrale in questo senso».
Solo che se poi vai a vedere le statistiche, questo ruolo centrale anche qui mostra dei segni di debolezza. Uno studio della Società svizzera di salvataggio pubblicato a novembre dello scorso anno, rileva che «circa il 13% dei bambini e dei giovani in Svizzera non riceve lezioni di nuoto durante gli anni scolastici. «Questo non dovrebbe essere il caso della Svizzera», sottolinea criticamente il portavoce di SLRG. «Dopo tutto, le lezioni di nuoto sono diventate obbligatorie in tutta la Svizzera tedesca con il Curriculum 21 che, tra le altre cose, stabilisce che i bambini devono essere in grado di rotolare a testa in giù nell'acqua e percorrere 50 metri al più tardi in quarta elementare. Entro la fine della scuola secondaria di primo grado, dovrebbero essere in grado di tuffarsi di testa, di immergersi a una profondità superiore alla loro altezza e di nuotare per 100 metri».
Nella pratica questo non avviene. Perché? «Mancano piscine coperte e piscine scolastiche, alcune delle quali sono addirittura chiuse. Di recente, ad esempio, il consiglio comunale di Aesch, nel Cantone di Basilea, non ha più voluto sostituire una piscina esistente nel nuovo edificio scolastico in progetto, risparmiando così un sacco di soldi. Ora i politici e i residenti si stanno opponendo con una petizione. La Svizzera nordoccidentale è il leader regionale per quanto riguarda i bambini senza corsi di nuoto: circa il 41% dei bambini non ne riceve».
Anche nel canton Berna le cose non vanno benissimo: «È triste constatare che molti comuni non possono più sostenere questi costi o non vogliono più farlo» ha dichiarato al domenicale la consigliera nazionale del PS e insegnante di sport Andrea Zryd. rimarcando il fatto che anche nel suo cantone «i requisiti del programma di studi sono ben lungi dall'essere attuati ovunque. Spetta ai Cantoni e ai Comuni fornire lo spazio acquatico necessario».
Tutta un'altra storia se si guarda a Zurigo: lì «i bambini dalla prima alla quarta elementare frequentano una lezione di nuoto settimanale». Non proprio come accade a Uster, dove solo per 18 mesi scolastici si tengono lezioni di nuoto o nei villaggi rurali di Sciaffusa dove i corsi di nuovo «si svolgono solo nelle piscine all'aperto in estate». Lo studio della SLRG - scrive NZZ am Sonntag - «conferma una chiara disparità tra aree urbane e rurali».
Sulle mancanze organizzative è intervenuta anche Dagmar Rösler, presidente dell'Associazione svizzera degli insegnanti (LCH): «Una lezione di nuoto richiede molto più tempo e denaro di una lezione di ginnastica, soprattutto nelle zone rurali».
Inoltre, «non tutti gli insegnanti sono autorizzati a impartire lezioni di nuoto perché non hanno completato i corsi di formazione obbligatori della SLRG».
Ma alla base delle lacune, vi è anche un fattore di una certa importanza: la responsabilità. «Diversi insegnanti sono stati portati in tribunale a seguito di incidenti durante le lezioni di nuoto».