«Sarà lo strumento più straordinario mai costruito dall'umanità»

Il CERN è pronto a costruire un super acceleratore di particelle. La direttrice: «Siamo convinti che il progetto andrà in porto».
GINEVRA - Con il suo futuro super acceleratore di particelle (FCC), il CERN disporrà dello «strumento più straordinario mai costruito dall'umanità» per esplorare i misteri della materia. La direttrice Fabiola Gianotti si è detta convinta della fattibilità del progetto.
Il CERN, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, ha presentato oggi ai media le conclusioni dello studio di fattibilità del Future Circular Collider (FCC). Questo tunnel ad anello con una circonferenza di quasi 91 km potrebbe succedere all'attuale Large Hadron Collider (LHC) nella seconda metà degli anni 2040.
Secondo Gianotti, «è molto importante investire nella scienza nonostante i conflitti geopolitici». Nessun altro strumento è in grado di studiare il bosone di Higgs, scoperto nel 2012, ha aggiunto.
Stando allo studio, il programma di ricerca FCC prevede due fasi: in una prima un collisore di elettroni-positroni servirà in particolare come "fabbrica di Higgs", seguito in una tappa successiva da un collisore protone-protone operante a un'energia di collisione senza precedenti.
Il responsabile del progetto di fattibilità, Michael Benedikt, ha definito lo scenario «molto solido». Attualmente sono in preparazione i processi di coinvolgimento del pubblico e lo studio verrà esaminato da vari organismi di esperti indipendenti prima di passare al vaglio del Consiglio del CERN, in occasione di una riunione straordinaria il prossimo mese di novembre.
I tempi si annunciano comunque ancora piuttosto dilatati: una decisione sul proseguimento o meno del progetto FCC potrebbe essere presa intorno al 2028.
Immenso impatto ambientale - Gli oppositori, da parte loro, denunciano l'immenso impatto ambientale ed energetico che avrebbe l'FCC. A loro avviso, il progetto arriva anche in un momento inopportuno, nel bel mezzo di un'emergenza climatica.
«Non stiamo commentando l'aspetto scientifico», ha dichiarato a Keystone-ATS Philippe de Rougemont, cofondatore di Noe21. L'associazione si interessa alle conseguenze che deriverebbero dalla costruzione di questo mega acceleratore di particelle. In particolare, la macchina consumerebbe molta elettricità.
Il suo consumo finale potrebbe essere equivalente a quello di una città di 700'000 persone, sottolinea de Rougemont, «ossia più del canton Ginevra e dei suoi 500'000 abitanti». Lo scavo del tunnel genererebbe inoltre una quantità astronomica di detriti e rocce che dovrebbero essere spostate e stoccate.
Gli oppositori si soffermano anche sui costi del progetto. I 15 miliardi di franchi evocati dal CERN si riferiscono allo scavo dell'anello e alla costruzione di un acceleratore di elettroni-positroni. La cifra non include i costi operativi dell'acceleratore, che Noe21 stima in oltre un miliardo di franchi all'anno.