L'Università di Berna è a bordo della spedizione verso Giove


Il missile spedito verso il pianeta sarà equipaggiato con vari strumenti dell'ateneo svizzero
Il missile spedito verso il pianeta sarà equipaggiato con vari strumenti dell'ateneo svizzero
BERNA - La missione "Juice" dell'Agenzia spaziale europea (ESA) prenderà avvio il prossimo 13 aprile con il lancio del razzo Ariane-5. Destinazione: Giove. Il missile sarà equipaggiato con vari strumenti dell'università di Berna. Saranno tre i dispositivi sviluppati e costruiti dai ricercatori dell'università della capitale che coadiuveranno la missione: si tratta dello spettrometro di massa NIM, dell'altimetro laser GALA e dello strumento a onde submillimetriche SWI.
Gli obiettivi della missione spaziale
«Poiché Giove è il pianeta più grande del nostro sistema solare, la comprensione della sua formazione è importante per capire quella della Terra», ha comunicato il direttore dell'Istituto di fisica dell'Università di Berna (UniBE) Peter Wurz a Keystone-ATS. «La storia è conservata nelle lune ghiacciate di questo pianeta e studiarne la composizione chimica è un obiettivo concreto dei ricercatori dell'UniBE». A tal fine è cruciale il contributo dello spettrometro di massa NIM, sviluppato dagli stessi scienziati, che ha la peculiarità di essere resistente alle radiazioni. Giove è infatti il luogo con la più alta concentrazione di radiazioni in tutto il sistema solare.
Altro obiettivo della missione spaziale è quello della ricerca di segni di vita. Le precedenti missioni sul gigante gassoso suggeriscono la presenza di oceani sotto lo spesso strato di ghiaccio di Ganymed ed Europa, che assieme a Kallisto rappresentano, tra le oltre 80 presenti in totale, le lune ghiacciate del pianeta che verranno sondate. «E dove ci sono oceani, la vita è teoricamente possibile» ha aggiunto Wurz, secondo la cui previsione la scoperta di vita extraterrestre avverrà nei prossimi 20 anni.
Preparativi quasi ultimati
«La sonda spaziale è pronta e tutti i test sono conclusi», ha rivelato il professore dell'UniBE. «Possiamo solo sperare che tutto vada per il meglio», ha poi aggiunto. Gli ultimi preparativi consistono nel collocamento della sonda sul razzo e nel rifornimento di carburante del medesimo, procedura piuttosto delicata in quanto si tratta di una sostanza altamente esplosiva.
Quello del lancio del 13 aprile sarà un grande passo per i ricercatori dell'Università di Berna, che durante gli ultimi dieci anni si sono occupati dello sviluppo degli strumenti di misura.
Ariane-5 impiegherà otto anni per raggiungere Giove. «Occorre armarsi di pazienza», ha chiosato Wurz, «nel luglio 2031 la sonda giungerà a destinazione». Solo da questo momento gli apparecchi dell'università di Berna inizieranno a trasmettere dati verso la base operativa.