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«Sarà eccezionale, è stato un affare»

Arno Rossini: «Leão ha tutto tranne la testa, il Nobel a Modric se lo fa esplodere»
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«Sarà eccezionale, è stato un affare»
Arno Rossini: «Leão ha tutto tranne la testa, il Nobel a Modric se lo fa esplodere»
Modric ancora dominante, «Ma in Serie A è come se fosse sceso di categoria».
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MILANO - Uno dei giocatori più forti degli ultimi vent’anni è entrato nel non sempre apprezzatissimo club degli “anta”. Ieri, Luka Modric ha smesso ufficialmente di essere un ragazzo ed è diventato uomo. Non ha però smesso di essere un calciatore: appena dispensate magie con la sua Croazia, che ha travolto il Montenegro in un match valido per le qualificazioni al prossimo Mondiale, è infatti pronto a recitare da protagonista con addosso la maglia del Milan. 

«E vedrete che anche in rossonero sarà eccezionale - è intervenuto Arno Rossini - Luka è un esempio di classe, abnegazione, amore per il pallone. Così si spiega la sua longevità. Ha fame, nonostante i milioni in banca, ed è un leader: ingaggiandolo il Diavolo ha fatto un vero affare».

Per Modric hai sempre speso belle parole e, d’altronde, le sue doti sono indiscutibili. Il tempo però non fa sconti: non è più giovane e, fosse ancora supercompetitivo, sarebbe rimasto al Real. O magari avrebbe potuto “ritentare” con la Premier.
«Il Milan non è più quello di qualche anno fa, è vero; è tuttavia pur sempre un club tra i più importanti d’Europa. E questo nonostante sia in un momento di ricostruzione dopo il fallimento totale dello scorso anno. Anzi, proprio tenuto conto del momento, Modric può essere importante. Può essere una guida, per quel che riguarda la tecnica ma soprattutto la mentalità, in campo e nello spogliatoio. Può fare da chioccia ai giovani. Perché si deve essere chiari: i calciatori sono un po’ dei bambinoni, avere accanto un “papà” non può che far loro bene. Per quel che riguarda la scelta di giocare in Serie A, si deve essere sinceri: è come se fosse “sceso di categoria”. Oggi quel campionato è il quinto d’Europa».

Premier, Liga…
«Ma anche Bundesliga e Ligue1. Pur bravissimo, Luka avrebbe faticato a reggere i ritmi e la fisicità che ci sono negli altri campionati. In Italia invece, pur senza giocare 90’ a partita e tutte le partite, può ancora lasciare il segno. Vedrete che farà bene e, magari, riuscirà anche a essere determinante nella crescita di qualche campione. Rafael Leão per esempio, uno che ha tutto per dominare tranne la testa. Riuscisse a far fare il salto di qualità al portoghese, a Modric andrebbe consegnato il Nobel».

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